L’Unione Europea ha, tra i vari compiti, quello di distribuire dei fondi destinati a realtà produttive  ma anche a coloro che sviluppano dei progetti in differenti campi.

Tra i settori a cui i Fondi Europei sono destinati, troviamo:

Spesso si pensa che sia difficile ottenere il sostegno economico dell’Unione Europea, che sia impossibile così come si crede che realmente i soldi non vengano poi dati a chi li richiede. Purtroppo questi sono due dei preconcetti maggiormente diffusi. Certo l’UE non deve essere vista come un bancomat che elargisce soldi a destra e a manca ma neanche come un ente irraggiungibile o fuori dalla portata dei cittadini.

Utilità alla portata di tutti, l’esempio di Napoli

Per cambiare idea, ma soprattutto per capire quanto questi Fondi Europei possano essere indispensabili per determinati progetti, è bene valutare quali sono i risultati di coloro che hanno richiesto i fondi e che li hanno ottenuti. Ovviamente per seguire determinate pratiche è sempre importante avvalersi ad un servizio di consulenza e ad esperti del settore.

Nel nostro portale raccontiamo molte storie di successo di interventi realizzati con i fondi UE. Solo per citarne altri, un esempio italiano recente ed importante è il progetto “IQ – I quartieri dell’innovazione”. Si tratta di un intervento voluto dalla città di Napoli, ed in particolare dall’Assessorato alle Politiche Sociali e al Lavoro, per migliorare la vivibilità di alcuni quartieri della città.

L’obiettivo è quello di convogliare i fondi ottenuti con questo progetto in modo da sostenere a sua volta tutta una serie di idee importanti.  Queste sono tutte atte a creare una maggiore integrazione ma anche uno sviluppo delle imprese senza tralasciare la promozione del territorio con tutto quello che ne consegue. In pratica è un progetto voluto per avere dei fondi europei per sostenere progetti di piccole entità ma molto importanti per la città. Ne seguiremo gli sviluppi.

Interventi per cittadini e aziende

Sicuramente si sente parlare maggiormente di città o regioni che hanno avuto modo di accedere ai Fondi Europei. Queste però non sono le uniche beneficiarie, per fortuna. Infatti molte aziende in questi ultimi anni hanno potuto usufruire dei capitali per lanciare o promuovere attività innovative come nel caso della Teleskill che sta portando avanti il progetto Simitur 2.0 che vi illustreremo meglio in futuro.

Vi anticipiamo però che si tratta di un’azienda privata, specializzata nel supportare, grazie alle proprie tecnologie, l’elearning, ovvero la formazione tramite piattaforme web, tanto in voga di questi tempi.

L’obiettivo del progetto Simitur 2.0 è quello di realizzare un sistema intelligente che possa aumentare la produttività degli utilizzatori ma anche ampliare le competenze e la conseguente competitività del settore turistico italiano e non solo.

Fondi per associazioni

Anche le associazioni senza scopo di lucro possono ottenere i Fondi Europei come nel caso dell’associazione Flag Sardegna Orientale che è riuscita a lanciare  un progetto di microcredito rivolto agli imprenditori ittici sardi.

Questa categoria è spesso poco considerata perché da molti sconosciuta. Si tratta però di un comparto che ha bisogno di sostegno in modo da portare avanti una tradizionale attività della zona. Oggi grazie ai fondi UE la categoria è speranzosa di poter aumentare le entrate economiche, con l’ausilio di nuove attività aziendali.

Molto spesso i singoli artigiani, così come i comuni piccoli, non riescono ad ottenere prestiti e fondi dalle tradizionali fonti finanziarie o dalle banche. Questo avviene perché i loro profili creditizi non corrispondono alla tipologia di debitore ottimale. Almeno secondo questi istituti di credito.

Quando però questi si consorziano in un’associazione, affidandosi a esperti consulenti del settore, il discorso cambia. Un’associazione permette infatti di ottenere dei prestiti anche a questa categoria. Quello della Flag Sardegna ne è un esempio. Un piccolo progetto che ha raccolto poco più di 100.000 euro da destinare, per ora, a 10 diversi partecipanti che saranno anche formati a livello imprenditoriale per far sì che i soldi abbiano il maggior rendimento possibili per i pescatori.

Di Davide Bagnoli

Giornalista iscritto all'Albo dell'Emilia Romagna, collabora con varie testate ed è autore di due libri

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