Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea presenta tale denominazione a partire dal 2007, anno in cui fu presentato il tratto di Lisbona. Ulteriore nominativo è “Consiglio dei ministri europei”, anche se una vecchia espressione che veniva utilizzata per indicarlo era “Consiglio speciale dei ministri”, oggi raramente adoperata. Si tratta di un’istituzione che possiede il potere legislativo e lo applica nel campo politico dell’Unione europea, insieme al Parlamento europeo.
La sede principale dell’organo è a Bruxelles, precisamente all’interno del Palazzo Europa. Tale posizione è stata stabilita dal 2017, mentre una seconda sede è quella presente nel Palazzo Justus Lipsius.
È molto importante sottolineare immediatamente che il Consiglio in questione non deve essere minimamente confuso con il Consiglio d’Europa. Quest’ultimo infatti consiste in un’istituzione che opera a livello internazionale, ma in modo indipendente dall’Unione europea. Ulteriore organo con cui non si deve confondere è il Consiglio europeo, che fa sempre parte dell’UE e che prevede un collegamento con il Consiglio dei ministri, ma si tratta di un’istituzione diversa, che non ha un potere decisionale-normativo e che è composto dai Capi di Stato o di Governo degli Stati membri.
Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea: qual è la sua struttura
Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea è un organo che ha il compito di coordinare le politiche degli Stati membri dell’Unione europea e in più ne adotta i vari atti normativi. I suoi membri sono, come si può intuire dalla sua denominazione, i ministri dei governi di ogni nazione dell’Unione europea, coordinati dalla figura del Presidente. L’anno in cui l’organo in questione è stato istituito è il 1958 e la sua iniziale denominazione era “Consiglio della Comunità economica europea”.
Oggi, come accennato, la sua struttura è composta da un ministro di ogni Stato membro, anche se l’ideale sarebbe parlare di figure che possano rappresentare il livello ministeriale della nazione di appartenenza. Tale definizione sembrerebbe più corretta perché se si prende il caso della Germania, tale Paese possiede un ministro per ogni “Land”, ma non tutti presiedono al Consiglio dei ministri dell’UE.
La scelta del tipo di ministro infatti che farà parte di una determinata riunione dell’organo in questione dipende dalla materia della discussione, dal tema della problematica sulla quale discutere. Se ad esempio si tratterò di affari esteri, tutti i ministri degli Stati membri dell’UE che si occupano della gestione delle situazioni inerenti a tale ramo, si riuniranno nel Consiglio dei ministri, in quella determinata giornata.
Ogni riunione tra l’altro viene anche presenziata dal commissario europeo, che è il responsabile della coordinazione della materia su cui si discute.
Per quanto riguarda la figura del Presidente del Consiglio dei ministri invece, quest’ultimo può rimanere in carica fino a sei mesi e viene eletto a rotazione, una volta per ogni Stato membro.
L’organo in questione inoltre può riunirsi per le seguenti discipline: affari generali, affari esteri e in questo caso viene presieduto Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, affari economici e finanziari, e in questo caso prende il come di “Consiglio Ecofin”, poi agricoltura e pesca, oppure giustizia e anche affari di politica interna, ma non solo. A queste tematiche si aggiungono anche quelle relative alla politica sociale, all’occupazione, alla salute, poi i trasporti, telecomunicazioni, energia, ambiente, istruzione, cultura, sport.
Quali sono i suoi compiti
Il compito del Consiglio dei ministri dell’Unione europea è quello di gestire la funzione legislativa e quella di bilancio, coordinando tutte le problematiche economiche e le decisioni prese in tale ambito, e ovviamente relative all’UE.
Tra l’altro può anche avere la funzione di concludere accordi tra l’Unione europea e altre organizzazioni internazionali, nonché quella di coordinare le politiche economiche che vengono intraprese dagli Stati membri. A queste funzioni si aggiunge quella di prendere decisioni in campo di politica giudiziaria, soprattutto in materia di diritto penale.
Consiglio dei ministri dell’UE: ecco come funziona
Il Consiglio dei ministri dell’UE è composto anche dal Consiglio Affari generali e dal comitato dei rappresentanti permanenti. Per quanto riguarda il primo, ha il compito di organizzare le riunioni del Consiglio dei ministri e verifica anche che l’organizzazione e il loro svolgimento rimanga sempre coerente con gli obiettivi prefissati. Il secondo invece, conosciuto anche direttamente con la sigla “COREPER”, è composto dai governi dei vari Stati membri e si occupa di preparare i lavori del Consiglio dei ministri, quindi presenzia alle riunioni e si occupa anche dei negoziati tra i membri dell’Unione europea.
Per quanto riguarda le decisioni che il Consiglio dei ministri può deliberare, queste vengono prese a maggioranza semplice, qualificata oppure all’unanimità. Per quanto riguarda la deliberazione con la maggioranza qualificata, si introdusse dal Trattato di Nizza, il cosiddetto “voto ponderato”, cioè un sistema che attribuiva a ogni Stato membro dell’Unione europea un certo numero di voti totali. Tale cifra veniva stabilita in base alla quantità di popolazione. Il sistema però cambio nel 2014, quanto fu adottato il cosiddetto “sistema della doppia maggioranza”, che stabilisce che per prendere una decisione usando la maggioranza qualificata, si devono rispettare due criteri. Il primo consiste nel fatto che una deliberazione deve avere il supporto del 55% del totale degli Stati membri dell’Unione europea, che dovranno rappresentare il 65% del totale della popolazione in Europa. Questo deve essere rispettato nel caso un eventuale atto venga presentano dalla Commissione oppure dall’Alto rappresentante.
In qualsiasi altro caso invece, la maggioranza qualificata si raggiunge con il supporto del 72% degli Stati membri dell’UE, che rappresentano sempre il 65% della popolazione dell’Europa.
Se si desidera bloccare una decisione invece, in tale casistica occorre che si verifichi la situazione in cui almeno 4 Paesi dell’Unione europea desiderino evitarne l’approvazione. Questi 4 tra l’altro devono rappresentare almeno il 35% della popolazione totale dell’Europa. In più, nel caso di decisioni riguardanti la politica estera oppure l’ambito fiscale, per bloccare una proposta è necessario che ci sia l’unanimità, quindi che ogni Stato membro sia a favore del blocco di tale decisione. Per le questioni amministrative oppure procedurali invece basta raggiungere la maggioranza semplice. Come si è visto, il Consiglio dei ministri dell’Unione europea ha un’elevata importanza nell’organizzazione e anche numerose funzioni.
di Giada Fiordaliso