Il Trentino ha presentato un piano molto interessante di accesso ai Fondi Europei per la ripresa nel post Covid 19, corredato però di ottimi risultati raggiunti nel periodo 2014 – 2020. Si tratta di un insieme di misure molto interessanti, rese possibili soltanto grazie ai finanziamenti Ue, che includono diversi ambiti di intervento. Il Trentino ha avuto il merito di riunire diverse opportunità, offerte dai piani di Sviluppo Europeo Pnrr, Fse e Fesr.
Questi fondi permettono infatti a molte realtà locali di beneficiare di fondi che partono da Bruxelles ma che generano poi delle ricadute ampiamente positive sugli enti locali, penetrando nella società fino a portare importanti benefici a tutto il territorio. Il programma stilato dalla Regione Trentino include infatti buoni di servizio, tablet per gli studenti, ambiziosi progetti di inclusione sociale, inserimento occupazionale e molto altro ancora. Tante diverse realtà figlie di un’unica realtà d’intervento: l’Unione Europea.
Un intervento molto ampio
I bandi Ue rivolto al territorio del Trentino, che la Regione ha avuto il merito di raccogliere e segnalare in modo opportuno sono molto ampi. Oltre agli ambiti già menzionati includono anche la realizzazione di poli industriali di Meccatronica e Manifattura, ovvero dei contributi destinati a progetti di innovazione delle imprese.
Il piano di finanziamenti viene recepito in modo strategico da un ufficio regionale di programmazione europea. Questo significa che il Trentino rappresenta un’alternativa funzionale di alta qualità che aiuta cittadini ed imprese a partecipare a grosse occasioni di finanziamento che altrimenti finirebbero per andare smarrite inutilmente.
Questo è ancora più importante considerando il fatto che entro luglio usciranno i regolamenti per i Fondi strutturali 2021 -2027 con cui il Trentino conta di ottenere circa 300 milioni nei prossimi anni. Interventi che ovviamente non includono i fondi legati invece ad un’altra partita, quella del Recovery Plan.
Hub industriali e competitività aziendale
Nei piani di sviluppo finanziati tra il 2014 e il 2020 hanno trovato posto delle interessanti dotazioni tecnologiche di due laboratori realizzati negli hub industriali del basso Trentino. Si tratta di interventi da circa 3,5 milioni di euro che hanno permesso di procedere con l’acquisto di macchinari per il laboratorio PromFacility in polo Meccatronica, e di altri 3,5 milioni che sono serviti a dotare il Green Innovation Factory di Rovereto.
Investimenti importanti, fonte di occupazione, progresso tecnologico e sviluppo sociale che altrimenti non sarebbero stati raggiunti. Tra i fondi precedentemente raccolti è risultato molto importante anche il capitolo per promuovere la competitività delle piccole e medie imprese: un progetto che ha messo sul piatto della bilancia più di 19 milioni di euro. Altri interventi molto importanti sono stati ripartiti tra il sostegno alla transizione verso un’economia a basse emissioni (9,2 milioni previsti, 8,7 stanziati, 7 certificati) e l’assistenza tecnica (3,6 milioni previsti, 2,5 impegnati ad oggi, di cui 1,5 già certificati).
Banda ultralarga e rete sociale
In Trentino i fondi Ue sono stati letteralmente fondamentali anche per lo sviluppo di una banda ultralarga che ha collegato inoltre, tra le altre cose 16 istituti scolastici e prevede nei prossimi anni di servirne altri 150. In ambito sociale sono tanti i soldi dell’Ue che sono stati recepiti dal Trentino e utilizzati per:
- formazione di personale altamente qualificato;
- aiuto nella ricerca del lavoro;
- rafforzamento delle competenze personali;
- istruzione e formazione dei giovani;
- assistenza tecnica.
In conclusione è evidente che il Trentino è un esempio da seguire in quanto a consapevolezza di organizzare, recepire e utilizzare i fondi europei, grazie alla fondata consapevolezza che possono risultare fondamentali nella vita delle persone.