Che cosa si intende per educazione digitale? Secondo il report Eurodyce del 2019, ci sono due approcci: le competenze digitali negli insegnanti e negli studenti, l’uso pedagogico degli strumenti tecnologici per supportare l’insegnamento e l’apprendimento. Le principali competenze sono: problem solving, communication and collaboration, digital content creation, safety. L’esigenza di ricorrere a strumenti alternativi data la chiusura delle scuole, ha fatto emergere una generale carenza di queste competenze nei sistemi scolastici. In risposta, l’UE ha incrementato gli investimenti per accelerare l’evoluzione digitale e incentivare la padronanza di queste sia nel corpo docenti che negli alunni. La digitalizzazione è diventata una delle priorità trasversali a tutto il programma Erasmus 2021-2027. Il primo fattore per l’apprendimento è la competenza degli insegnanti. Non è soltanto il loro livello di preparazione, ma anche il modo nel quale essi vedono l’approccio agli strumenti tecnologici a fare la differenza.
Le competenze digitali in Europa prima della pandemia
Secondo il summenzionato report Eurodyce, già prima del Covid 19, molti paesi membri hanno messo in primo piano l’educazione digitale, includendola nei tre livelli di istruzione. Inoltre la Commissione europea ha elaborato anche tre frameworks online, quali igComp, DigCompEdu, DigCompOrg/SELFIE. I risultati comunque non sono stati completamente raggiunti. Le competenze digitali sono state, in media, poco integrate nella formazione negli insegnanti europei della scuola secondaria inferiore. L’Education and Training monitor del 2020, riporta che nel 2018 soltanto una media del 49,1%, aveva incluso questa formazione nel proprio bagaglio di competenze. La percentuale di insegnanti che dal 2008 al 2018 ha segnalato un elevato bisogno di sviluppo professionale, nel campo digitale, è molto diminuita. Un articolo di Agenda Digitale del 14/10/2020 riporta che, stando ai dati Talis riferiti allo stesso periodo, il 39% degli insegnanti non si sente preparato.
L’obiettivo della digitalizzazione e il digital plan 2021-2027
Il 9 marzo 2021 la Commissione Europea ha inserito tra gli obiettivi dell’agenda 2030 anche la digitalizzazione. Tra i quattro punti cardinali che fanno parte di questo obiettivo, ci sono le skills. I risultati sono il raggiungimento di 20,000 specialisti Tic, mentre l’80% deve raggiungete le competenze base. Il digital plan 2021-2027 si collega a questo obiettivo. Questa iniziativa politica della Commissione Europea è nata specificamente come risposta alla carenza sopra analizzata ed emersa palesemente durante la pandemia. Inoltre offre un’educazione digitale più inclusiva, una maggiore cooperazione livello europeo e un miglioramento qualitativo e quantitativo degli insegnamenti. Questo ha un impatto generale sull’’uso del generale, facendo capo a più settori. In particolare, l’azione sette propone orientamenti comune per gli insegnanti per promuovere l’alfabetizzazione digitale e la formazione. I principali risultati attesi riguardano il miglioramento dell’informazione, la comprensione dell’alfabetizzazione digitale e l’uso degli strumenti informatici.
Erasmus plus 2021-2027 e la necessità della cooperazione
Il nuovo piano pluriennale 2021-2027 del programma Erasmus plus è in linea con gli obiettivi del piano. Una delle priorità trasversali del programma riguarda la trasformazione digitale, valida per tutte e tre le azioni e per i tutti i settori. Le azioni sono tre: KA1, KA2, KA 3. La prima riguarda la mobilità individuale, la seconda i partenariati di cooperazione, la terza le organizzazioni governative e la cooperazione. La Kay 2 sembra la più idonea per velocità, flessibilità ed inclusività. Essa infatti mira a creare un allineamento tra gli Stati membri, tramite la condivisione di best practices. Rispetto alla Kay 1, la mobilità nella Kay 2 non è obbligatoria e, qualora ci fosse, come è auspicabile, i suoi tempi sono brevi. Essa consente l’accesso anche a piccole associazioni e organizzazioni, decretando un importante passo in avanti sul piano dell’inclusione e dell’arricchimento della cooperazione transnazionale.
di Ivan Sardella