Tra i numerosi aiuti forniti dalla Commissione Europea, si trova il fondo FEAD, il fondo di aiuti europei agli indigenti (Fund for European Aid to the Most Derived). L’obiettivo primario di questo fondo è quello di aiutare. Attraverso i progetti che vengono approvati dalla commissione, le persone con difficoltà economiche attraverso azioni di assistenza ma anche azioni pratiche.

I soldi stanziati fino ad ora dai progetti FEAD sono stati di quasi 4 miliardi di euro. Una cifra che contiene quindi anche tutto il valore sociale dell’impegno dell’UE. Tra i vincoli posti dalla Commissione Europea, per la concessione di questi fondi, vi è quello che prevede che il progetto debba essere cofinanziato dallo Stato con almeno il 15% del capitale richiesto.

Infatti le organizzazioni che ne fanno richiesta devono essere formalmente approvate dallo Stato che parteciperà economicamente al progetto stesso. I fondi possono essere utilizzati per l’acquisto di beni necessari alle persone indigenti come il cibo, farmaci o vestiti ma anche l’erogazione di servizi materiali di base come per esempio la disponibilità di una casa in cui vivere.

Un esempio da Pisa

Un esempio di eccellenza è il progetto della Società della Salute della Zona Pisana, che ha deciso di adottare il concetto di Housing First.

Rispetto ai grandi progetti di cui si sente parlare dai media. Questo potrebbe sembrare insignificante perché tratta numeri piccoli ma è un progetto che porta dei benefici concreti e verificabili a chi ne ha veramente bisogno.

Il progetto è nato nel 2015 con l’obiettivo di trovare una dimora dignitosa a due persone che da tempo vivevano per la strada. Grazie al finanziamento europeo il progetto si è ampliato portando all’individuazione di 6 monolocali da adibire a dimora per altrettante persone indigenti.

Grazie al lavoro di questa organizzazione, sono stati trovati dei locali in affitto da dare in uso a 6 persone. Queste in passato hanno vissuto molti anni per strada. Si tratta di individui che non hanno avuto una casa anche per 25 anni consecutivi e che hanno un’età compresa tra i 40 ed i 67 anni. Tra queste 6 persone, 5 italiani ed 1 straniero, è presente anche una donna.

Più di un tetto

Il progetto Housing First non si limita a dare un tetto sotto cui vivere ma, attraverso una serie di programmi specifici, a cui le 6 persone devono partecipare, forniscono un supporto logistico e pratico come quello psicologico. Si deve sempre pensare che queste persone hanno vissuto ai margini della società per molti anni. Con tutte le difficoltà che ne conseguono, e l’integrazione è un punto cardine del progetto.

Infatti, proprio per dare un valore tangibile a ciò che stanno ricevendo, viene richiesto loro di partecipare alle spese con una percentuale del 30% del proprio reddito. In questo modo viene anche ricordato loro il valore di ciò che hanno ricevuto. E soprattutto viene spianata la strada all’integrazione e alla normalità.

La casa rappresenta la base da cui partire perché senza un luogo in cui tornare è difficile che si riesca a trovare un lavoro dignitoso che permetta di mantenersi. Questo progetto realizzato dalla SdS Pisana grazie ai fondi europei ha cambiato la vita di 6 persone.

Housing First è un progetto applicato in più città italiane. Oltre che a Pisa, lo ritroviamo per esempio a Torino, Bergamo, Padova, Cosenza o a Ragusa.

Di Davide Bagnoli

Giornalista iscritto all'Albo dell'Emilia Romagna, collabora con varie testate ed è autore di due libri

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