Il vino dealcolato è una delle proposte maggiormente discussa e non tutti i produttori sono disposti ad accettare l’idea. Per ora, l’Unione europea sembra favorevole a dare la sua conferma per la produzione di vini di questo tipo.

Si tratta quindi di una bevanda senza alcol, che potrà comunque essere sempre indicato con il termine comune “vino”. Oltre a questo, potrà anche essere prodotto nelle denominazioni d’origine, ma questo non è tutto.

 

 

Vino dealcolato: ecco quali sono le soluzioni stabilite dall’Unione europea

 

 

L’Ue si pronuncia sulla discussione relativa al vino dealcolato e tra le varie discussioni ancora in atto, sembrerebbe ormai prossimo il “sì” per la produzione di questa particolare bevanda senza alcol.

Tra le varie opzioni però non si è minimamente presa in considerazione quella di aggiungere acqua. Per questo infatti si parla di vino senza alcol, ma non di un tipo “annacquato”.

I produttori italiani, preoccupati della novità, attendono ora ulteriori aggiornamenti a riguardo, anche se intanto si sa che potrà essere chiamato comunque “vino”. Oltre a questo, si parla di questa svolta perché secondo alcuni esperti, una bevanda di questo tipo potrebbe comportare un importante sviluppo per il mercato vitivinicolo.

È della stessa opinione il Commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, che ha anche sottolineato come ci sia stato un notevole incremento della richiesta di vini a basso contenuto di alcol. Proprio per questo, iniziare a produrne alcuni senza questo elemento, potrebbe essere significativo.

 

Le altre caratteristiche e le discussioni

 

La novità in questione, come precedentemente accennato, ha comportato una serie numerosa di discussioni. La prima era riguardante una sorta di fake news, in quanto è stato riportato il divieto di annacquamento, ma per ora l’Ue non si è proprio espressa a riguardo.

Non c’è un divieto quindi, ma una mancanza di discussione sull’argomento, che infatti è ancora da chiarire. Si pensa in ogni caso che tale pratica potrebbe essere esclusa. Per ora si sa che già nella Pac, cioè nella riforma di politica agricola comune, la Commissione europea aveva proposto di inserire anche il tipo di vino in questione tra i nuovi prodotti. Per adesso la decisione e la conferma spettano al Parlamento europeo e al Consiglio, anche se la proposta adottata sembrerebbe quella di accettare vini dealcolizzati.

Per la precisione, tali prodotti potrebbero avere un’etichetta speciale. Oltre a questo, sia quelli dealcolizzati, sia quelli dealcolizzati solo parzialmente, potrebbero essere indicati sempre come prodotti vitivinicoli.

A riguardo si attendono comunque delle conferme, anche perché si tratta di una novità significativa per il mercato in questione.

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