Lo strumento per la stabilità e per la pace, indicato anche con la sigla“IFS”, è stato stabilito dall’Ue e mira ad aumentare il livello di sicurezza dei Paesi membri in cui è presente una situazione di crisi.
Il budget stanziato in favore del programma è di 2338 milioni di euro e l’obiettivo principale dello strumento in questione è quello di evitare lo sviluppo di conflitti, provvedendo a risolvere il più in fretta possibile le problematiche presenti, in modo che si ristabilisca un equilibrio. L’IFS però può intervenire anche qualora si verifichino catastrofi naturali.
Strumento per la stabilità e per la pace: di che cosa si tratta esattamente e gli obiettivi
Lo strumento per la stabilità e per la pace stabilito dall’Ue ha il compito di arginare le situazioni di crisi presenti tra le nazioni dell’Unione europea o tra queste e Paesi terzi e cerca di evitare anche l’insorgere di nuovi conflitti.
Se questi sono in procinto di nascere o sono nati da poco, lo strumento agirà contro quella che in questo caso viene denominata “crisi di breve periodo”.
Se la situazione problematica però dura da un arco di tempo maggiore, allora si parla di “crisi di lungo periodo”, altro ostacolo che il programma in questione intende affrontare.
Lo scopo primario dell’IFS è quindi quello di pensare alla sicurezza degli Stati membri e appunto, come si può intuire dalla denominazione dello strumento, a promuovere la pace tra gli Stati.
Tutto ciò viene raggiunto tramite risposte decise e tempestive che il programma è in grado di organizzare e che sono indirizzate a quei settori colpiti dalla crisi. Queste però possono riguardare anche le calamità naturali, altro ambito di cui si occupa l’IFS, sia a livello globale, sia transregionale.
Oltre che a fornire soluzioni in tempi rapidi, un altro fine dello strumento in questione è quello di prevenire situazioni in cui si verificano catastrofi geografiche o crisi che minano alla stabilità dei rapporti tra i vari Stati Ue ed extra Ue.
Importantissimo poi anche il lavoro post-crisi di cui sempre l’IFS ha il compito di occuparsi, per ristabilire l’equilibrio iniziale.
I finanziamenti dello strumento e chi può beneficiare del fondo
Come accennato, la cifra che l’Ue ha messo a disposizione dello strumento è di 2338 milioni di euro, con i quali l’IFS può organizzare programmi e strategie pluriennali oppure annuali, ma anche misure particolari da adottare nel caso si verifichino situazioni di emergenza.
Per quanto riguarda i beneficiari dei fondi dell’IFS, questi corrispondono ai cittadini che fanno parte dei Paesi membri dell’Unione europea, ma anche a individui che vivono in Paesi candidati, e non solo.
Rientrano infatti tra coloro che possono beneficiare dei contributi stanziati dall’IFS anche le organizzazioni professionali oppure quelle che rappresentano i popoli indigeni, ma anche quelle che lottano per gli interessi sociali ed economici, le cooperative, i sindacati, i gruppi d’iniziativa locali.
A questo elenco si aggiungono anche le organizzazioni culturali, quelle che si occupano di scienza e ricerca, le organizzazioni giovanili, quelle dei consumatori o quelle rappresentative delle donne, le chiese, le associazioni religiose, le fondazioni private e anche quelle pubbliche.
Come si è visto, lo strumento per la stabilità e per la pace si occupa di mantenere equilibrati e pacifici i rapporti tra gli Stati membri dell’Unione europea e quelli extra Ue, ma può intervenire anche per aiutare nel caso si verifichino calamità naturali.
Nello stesso tempo, mira a prevenire le crisi, ma si occupa anche di risolvere quelle già in atto e in più si occupa delle conseguenze da dover affrontare in una situazione post-crisi.