La strategia per la biodiversità per il 2030 si compone di diversi obiettivi e tutti sono concentrati sul rispetto per l’ambiente, ma non solo. Il programma però mira anche a provvedere alla protezione della fauna selvatica, per arrivare a ridurre e magari anche a eliminare il commercio illegale di specie protette. Ci sono però anche altri fini relativi al piano strategico in questione.
Strategia per la biodiversità per il 2030: ecco di che cosa si tratta
La strategia per la biodiversità per il 2030 ha come obiettivo principale quello di provvedere alla protezione della natura e in più mira a bloccare i danni per l’ambiente naturale. Il processo primario di questo piano strategico riguarda quindi il fatto di diffondere una certa biodiversità nel continente europeo, entro l’anno indicato.
L’Unione europea pone al centro di questo progetto il Green Deal, che si compone di diversi scopi e mira a proteggere sempre l’ambiente. Gli aspetti positivi posti dal piano in questione inoltre si ripercuotono anche su tutti i cittadini, a livello climatico e sull’intera Terra. Tra gli altri fini poi vi è anche quello di limitare il verificarsi degli incendi del bosco, ma non solo.
Gli altri obiettivi del piano
Tra gli altri scopi del piano strategico vi è anche quello di cercare di limitare le problematiche dell’insicurezza alimentare e migliorare la situazione in questo campo. In più si vuole anche affrontare al meglio i problemi legati alla pandemia o a eventuali altre epidemia. A tal fine, si vuole proteggere la fauna, lottando per evitare caccia non legale o commercio non a norma di specie protette. A tutto ciò si aggiunge anche il desiderio di realizzare zone protette sia a livello marino, sia terrestre. Oltre a questo, saranno sbloccati alcuni finanziamenti per garantire che siano raggiunti tutti questi obiettivi. Tutti questi elementi saranno quindi volti a costituire un cambiamento significativo per l’ambiente e a far sì che ci saranno anche miglioramenti per la società.