economia circolare ambiente

Ultimamente si sente parlare sempre più spesso di svolta green. Lo sa bene l’Unione Europea che è al lavoro proprio per favorire tale cambiamento grazie ad una transizione delle attività economiche non sostenibili a quelle sostenibili. Una transizione verde, attraverso cui vuole ridurre le disparità tra i vari Stati membri. Proprio in tale contesto, quindi, non può passare inosservata la notizia inerente la presentazione, da parte della Commissione Europea, di un elenco di indicatori chiave.

UE misurerà i progressi degli obiettivi del Green Deal

In base a quanto si evince dal sito della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, in data 27 luglio 2022 la Commissione ha presentato un elenco di indicatori chiave. Quest’ultimi utili per monitorare i progressi compiuti sugli obiettivi dell’Unione Europea, ovviamente in materia di ambiente e clima fino al 2030. Ma non solo, anche sulla visione a lungo termine per il 2050 “vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”.

Frutto di intense consultazioni, il nuovo quadro di monitoraggio inserito nell’ambito dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente, intende promuovere la trasparenza e informare i cittadini europei sull’impatto della politica climatica e ambientale dell’Unione Europea. In particolare lo scopo della politica europea è quello di ricondurci verso uno stile di vita e abitudini di lavoro in grado di rispettare i limiti del pianeta.

Proprio per questo motivo gli indicatori riflettono i progressi compiuti verso il benessere ambientale, tenendo conto anche degli aspetti economici e sociali del Paese.

Ottavo programma d’azione per l’ambiente

Entrando nei dettagli, sempre in base a quanto si evince dal sito della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, gli indicatori chiave seguono la struttura dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente sulla base del Green Deal europeo. In particolare includono due o tre indicatori più pertinenti per ogni obiettivo tematico prioritario fino al 2030. Fra questi si annoverano la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Ma non solo, anche l’economia circolare, l’azzeramento dell’inquinamento e la biodiversità.

Da non dimenticare, poi, cinque indicatori volti a misurare i progressi compiuti in risposta alle principali pressioni ambientali e climatiche. Si tratta, in pratica, della transizione che si desidera portare a termine nei prossimi anni in direzione di sistemi sostenibili per l’energia, l’industria, la mobilità e l’alimentazione. A questi si aggiungono poi indicatori volti a monitorare i progressi compiuti verso le principali condizioni abilitanti, quali la finanza sostenibile, gli oneri finanziari per chi inquina e l’eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l’ambiente.

Per finire si annoverano gli indicatori sistemici. Quest’ultimi volti a cogliere i progressi compiuti verso le tre dimensioni del benessere ambientale. In quest’ultimo caso, oltre alla tutela della natura, finiscono al centro dell’attenzione anche aspetti economici e sociali.

Le dichiarazioni di Frans Timmermans e Virginijus Sinkevičius

Sull’argomento, sempre in base a quanto si evince dal sito della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, sono intervenuti Frans Timmermans e Virginijus Sinkevičius. A tal proposito il Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, ha affermato: “Abbiamo obiettivi ambientali e climatici molto ambiziosi per realizzare la transizione verde e giusta di cui l’Europa e il mondo hanno bisogno. Ma non si può gestire quello che non si è capaci di misurare. Per rimanere sul binario giusto, dobbiamo sapere se stiamo conseguendo i nostri obiettivi. Questi indicatori ci aiutano a saperlo.” 

Dal suo canto Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha commentato: “Le politiche sono efficaci nella misura in cui sono effettivamente attuate. Questi indicatori chiave ci aiuteranno a perseguire le politiche concordate nell’ambito del Green Deal europeo, facendo luce sulle tendenze e facilitando un dibattito informato tra i responsabili politici sugli ambiti in cui sono necessari ulteriori sforzi.”

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