Computer, smartphone, tablet e tanto altro ancora. Sono davvero molti e diversi i dispositivi tecnologi a nostra disposizione. Se poi ci si sofferma sul fatto che ormai ci ritroviamo a vivere in un contesto storico in cui siamo ormai quasi sempre tutti connessi, ecco che è facile intuire il motivo per cui sia sempre più importante investire nell’ambio digitale. Lo sa bene la Commissione europea che ha di recente pubblicato i risultati dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) 2022.
Indice di digitalizzazione dell’economia e della società 2022: i risultati
Come si evince dal sito della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, sono di recente stati registrati i progressi compiuti negli Stati membri dell’Unione Europea in ambito digitale. In particolare sono stati compiuti progressi nei sforzi di digitalizzazione. Tuttavia quest’ultimi non sono ancora sufficienti a colmare le lacune in termini di competenze digitali, digitalizzazione delle PMI e diffusione di reti 5G avanzate.
A tal proposito interesserà sapere che il dispositivo per la ripresa e la resilienza, con circa 127 miliardi di euro volti a riforme e investimenti nel settore digitale, offre un’opportunità senza precedenti. Un’opportunità che l’Unione Europea e gli Stati membri non possono lasciarsi sfuggire, questo al fine di accelerare la trasformazione digitale.
Entrando nei dettagli interesserà sapere che i risultati evidenziano come, nonostante la maggior parte degli Stati membri stia avanzando nella trasformazione digitale, le imprese stentino ancora oggi ad adottare tecnologie digitali fondamentali. Tra queste si annoverano l’intelligenza artificiale (IA) e i big data. A tal fine bisogna intensificare gli sforzi per garantire la piena diffusione dell’infrastruttura di connettività, in particolare il 5G, fondamentale per servizi e applicazioni altamente innovativi.
Le dichiarazioni di Margrethe Vestager e Thierry Breton
Sull’argomento è intervenuta la Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale Margrethe Vestager. A tal proposito, sempre in base a quanto si evince dal sito della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ha affermato: “Il ritmo della digitalizzazione si sta intensificando. La maggior parte degli Stati membri sta compiendo passi avanti nella costruzione di una società e di un’economia digitale resilienti”.
Per poi aggiungere: “Dall’inizio della pandemia abbiamo compiuto sforzi notevoli per sostenere gli Stati membri in questa transizione, ad esempio tramite i piani per la ripresa e la resilienza, il bilancio dell’UE o, più di recente, anche tramite il dialogo strutturato su istruzione e competenze digitali. Perché dobbiamo sfruttare al massimo gli investimenti e le riforme necessari per conseguire gli obiettivi del decennio digitale nel 2030. Quindi il cambiamento deve realizzarsi da subito”
Dal suo canto il Commissario per il Mercato interno Thierry Breton ha dichiarato: “Ci stiamo avvicinando ai nostri obiettivi digitali e dobbiamo continuare a impegnarci per fare dell’UE un leader mondiale nella corsa alla tecnologia. Il DESI ci mostra dove dobbiamo impegnarci ancora più a fondo, ad esempio per stimolare la digitalizzazione dell’industria, comprese le PMI. Dobbiamo intensificare gli sforzi affinché nell’UE ogni PMI, ogni impresa e ogni settore disponga delle migliori soluzioni digitali e abbia accesso a un’infrastruttura di connettività digitale di prim’ordine”.