Per proteggere i luoghi di culto e gli spazi pubblici dalle minacce terroristiche, l’Ue ha stabilito l’erogazione di 23 milioni di euro per gli Stati membri e per le loro comunità religiose.
Il fondo in questione viene indicato con la denominazione “Fondo sicurezza interna-Polizia” e servirà per finanziare diversi progetti, sempre con il comune obiettivo di favorire la protezione dal terrorismo.
Il programma rientra in quello che viene chiamato “programma antiterrorismo dell’Ue”.
Proteggere i luoghi di culto e gli spazi pubblici: un altro obiettivo dell’Ue
Proteggere i luoghi di culto e gli spazi pubblici è ormai un altro degli obiettivi che è stato prefissato dall’Ue, che ha erogato un apposito fondo per la gestione di questo piano.
La cifra in questione è di 23 milioni di euro e ne potranno usufruire sia gli Stati membri, sia le varie comunità religiose, per potersi proteggere dalle minacce terroristiche.
La decisione comprende dieci progetti differenti finanziati dal Fondo sicurezza interna-Polizia, di cui nove avranno a disposizione una somma di 20 milioni di euro.
Per poter realizzare questi programmi saranno coinvolti 20 Stati membri, mentre i 3 milioni di euro restanti serviranno per poter trovare ulteriori soluzioni contro il terrorismo e da utilizzare per cercare di prevenire il più possibile gli eventuali attacchi.
La protezione dei luoghi di culto riguarderà sia chiese, ma anche moschee e sinagoghe, mentre per gli spazi pubblici si intendono sia i servizi di trasporto, ma anche alcune strutture come quelle sportive.
Per ora non si conoscono altre caratteristiche dei progetti che l’Ue ha stabilito, anche perché sembrerebbe che abbia già fissato per il periodo primaverile una Conferenza in cui illustrerà le varie linee di ogni progetto.
Tutti però rientrano in quello che viene indicato con l’espressione “Programma antiterrorismo”.
Il Programma antiterrorismo: che cos’è
Il Programma antiterrorismo comprende i 23 milioni di euro che serviranno per proteggere i luoghi di culto e alcuni spazi pubblici, ma non solo.
Il piano mira non solo a favorire la protezione, ma anche una certa prevenzione, cercando di individuare quali possano essere gli Stati più vulnerabili. Tutto ciò potrà essere ottenuto aumentando il livello di controllo e organizzando delle riunioni che possano aiutare le nazioni a valutare in modo concreto la presenza o meno del rischio di attacchi terroristici.
Oltre a questo il programma in questione cercherà anche di aumentare l’uso di strumenti digitali che possano essere di sostegno nella realizzazione dell’obiettivo principale, che è quello di combattere il più possibile il terrorismo.
Parte concreta del progetto è il Fondo di 23 milioni di euro che l’Ue ha erogato e che potrà contribuire alla protezione dei luoghi più soggetti al rischio di attentati.