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Il programma di assistenza preadesione stabilito dall’Ue è denominato anche “IPA II” perché corrisponde alla continuazione dello strumento IPA I, attivo prima del 2014. Da tale anno fino alla fine dell’anno corrente rimarrà invece attivo IPA II.

Quest’ultimo mira al sostegno dei Paesi beneficiari, nel momento in cui questi debbano sostenere riforme istituzionali o politiche, amministrative, giuridiche o di altra tipologia. Oltre a questo scopo principale però sono presenti anche altri obiettivi che appartengono allo strumento in questione.

IPA II: che cos’è esattamente, a cosa serve e finanziamenti

IPA II è uno strumento che l’Ue mette a disposizione degli Stati beneficiari per poterli sostenere durante l’avvio di determinate riforme oppure durante la lotta contro alcune sfide globali.

Tra queste ad esempio i cambiamenti del clima oppure lo sviluppo sostenibile. Oltre a questo però il programma mira anche ad aiutare i Paesi beneficiari a seguire al meglio le normative dell’Unione europea in modo che diventino sempre più conformi ai suoi valori, ma anche alla sua politica.

Altro scopo di IPA II è quello di fornire una certa stabilità economica e anche sicurezza, tramite il suo sistema di finanziamenti.

La cifra che l’Unione europea ha stabilito per il periodo di anni che vanno dal 2014 al 2020 e utile per sostenere lo strumento di assistenza preadesione è di 11.698,67 milioni di euro.

Il 4% di questa somma inoltre è dedicata ai programmi riguardanti la cooperazione tra Paesi transfrontalieri e beneficiari. Le caratteristiche e i fini che determinano lo strumento in questione però non si riducono a quelli citati, dato che ne sono presenti altri.

Gli ulteriori obiettivi del programma

Il programma IPA II si differenzia anche perché mira a rendere le azioni di assistenza sempre più idonee, coerenti e utili per i Paesi beneficiari, perfezionando sempre i più i suoi interventi e suddividendo la sua attività in strategie mirate e che durano anni.

Ulteriore scopo dello strumento è quello di favorire anche la cooperazione tra i Paesi membri dell’Ue e quelli extra Ue, quindi i suoi compiti non si limitano a quelli inerenti i piani di assistenza.

IPA II infatti può intervenire in una miriade di settori differenti: oltre a quello già citato delle riforme, che possono essere economiche, sociali, politiche, giuridiche e amministrative o di altro tipo, le sue azioni riguardano anche il campo dello sviluppo regionale o quello dell’istruzione, nonché quello della lotta per la parità di genere.

A questi si aggiunge anche quello delle risorse umane, dell’agricoltura, della promozione dell’occupazione, nonché il sostegno della regolare mobilità dei lavoratori.

Importante poi la sua azione anche a favore dell’inclusione sociale o quella per la lotta contro la diffusione della povertà, nonché l’erogazione di finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo delle tecnologie e la promozione della digitalizzazione.

IPA II interviene anche per sostenere i Paesi beneficiari in riforme riguardanti il miglioramento ambientale e in particolare li aiuta a promuovere la diffusione di sistemi che riducono i gas serra.

Non mancano poi azioni nell’ambito del trasporto sostenibile oppure quelle che mirano a proteggere sia il patrimonio naturale sia quello culturale.

In più il programma in questione ha anche il compito di rendere più forte la competitività tra gli Stati europei ed extra europei, migliorando il settore dell’imprenditoria dell’Unione europea, ma anche quello riguardante gli investimenti, il commercio e la comunicazione.

Come si è visto, gli obiettivi di IPA II sono innumerevoli e si tratta quindi di uno strumento molto importante per l’Ue, proprio perché serve da sostegno per tutte le nazioni che ne richiedono l’utilizzo, le assiste e permette loro di raggiungere miglioramenti in diversi ambiti.

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