Oggi abbiamo il piacere di presentarvi un primo caso pratico di un intervento realizzato con l’ausilio dei fondi europei. Ci troviamo ad Atri, un Comune della Provincia di Teramo, in Abruzzo, con poco più di diecimila abitanti. Questo comune è considerato uno dei Borghi medievali più belli della Regione. L’Amministrazione Comunale ha partecipato ai bandi europei con il progetto denominato “Sulle vie della doganella d’Abruzzo“.
Questo progetto aveva l’intento di favorire il benessere sociale e culturale, interessando soprattutto le fasce più deboli, attraverso interventi di ristrutturazione e riconversione di immobili di proprietà degli enti coinvolti. Il risultato quale è stato? Il progetto è stato finanziato per un importo di circa 1,6 milioni di euro.
Nell’ambito del progetto il Comune di Atri ha individuato due interventi sul proprio territorio. Questi dovranno essere realizzati su immobili fatiscenti e strategicamente importanti perché situati entrambi all’interno del centro storico. Si tratta di due immobili storici che necessitavano di una nuova vocazione per soddisfare vari obiettivi:
- Avviare un utilizzo rivolto alle imprese agricole locali;
- Destinare locali utili alle associazioni del territorio;
- Sostenere le fasce deboli attraverso il coinvolgimento in programmi e/o corsi per informazione e formazione;
- Facilitare eventi culturali e manifestazioni che valorizzino il territorio e le proprie tradizioni anche ai fini attrattivi turistici.
In virtù dell’importanza di questo intervento, che ha un importo complessivo di Euro 742.188,70, ci siamo rivolti al Sindaco di Atri.
Intervista al Sindaco di Atri Piergiorgio Ferretti
Quale è lo stato attuale degli immobili che saranno oggetto di riqualificazione e quale invece sarà quello futuro?
“L’intervento principale è quello di ristrutturazione e riconversione dell’immobile denominato “Mercato coperto” in piazza R. Tini. L’immobile oggetto dell’intervento è stato realizzato alla fine degli anni ’60 con struttura mista in cemento armato e laterizi e non è stato mai oggetto di interventi di manutenzione, vertendo quindi in mediocre condizione manutentiva, strutturale ed impiantistica.
L’idea è quella di riqualificare l’immobile diversificando il suo utilizzo per ogni piano (n. 3 piani) e rendendolo efficiente e più autonomo possibile dal punto di vista energetico, sicuro per quanto concerne l’aspetto sismico ed impiantistico avendo particolare cura nella qualità e nell’impatto architettonico. La nuova struttura sarà destinata a molteplici funzioni di welfare ed aprirà all’esterno i suoi spazi amplificando le potenzialità proprie dell’immobile”
Il museo della liquirizia e delle antiche tradizioni di Atri
Sindaco Atri avrà così anche un nuovo museo?
“Il fabbricato denominato “Palazzo Cicada”, realizzato intorno al 1400, è situato in Atri alla via Cardinale Cicada, si compone di n. 4 piani fuori terra, per il quale è stato notificato il provvedimento di riconoscimento dell’importante interesse culturale n. 14/2017.
L’intervento previsto è l’utilizzazione di una porzione del piano terra del fabbricato per l’uso di museo della liquirizia e delle tradizioni. Tale destinazione risulta compatibile con la distribuzione interna in quanto già in passato è stata oggetto di ristrutturazione con uso similare. Infatti sono presente i bagni per il pubblico e per i disabili; inoltre l’immobile è già provvisto di tutte le attrezzature antincendio come rilevatori di fumo, estintori, etc.
Le opere che si andranno a realizzare sono esclusivamente di rinnovamento e quindi pulitura delle pareti e tinteggiatura, rappezzi di intonaco deteriorato, lucidatura del parquet esistente, sistemazione di apposite bacheche informative e piccoli lavori esterni”.
Cambierà quindi la destinazione d’uso degli immobili?
“Per il mercato coperto le scelte progettuali sono state dettate dalla volontà di realizzare una struttura sostanzialmente “flessibile”, comunque in condizioni di confort adeguate, cercando di risolvere una serie di istanze legate alla specificità delle singole attività ipotizzate. A tal proposito a seguito di un’attenta analisi delle caratteristiche strutturali e dimensionali dell’immobile, si è pensato di progettare gli spazi in modo da consentire la possibilità di una pluralità di funzioni all’interno degli stessi.
Un importante intervento è la creazione ex novo del corpo scala in cemento armato, che ospiterà anche un vano ascensore-montacarichi, collegato mediante una platea alla parte perimetrale fronteggiante sulla quale verranno realizzate nuove strutture in elevazione necessarie sia per l’appoggio del pacchetto copertura, e sia per il collegamento di tutta la struttura esistente mediante strutture di ferro, al fine di rendere quasi nulla la relativa vulnerabilità sismica.
L’intervento pertanto prevede al piano terra la realizzazione di un’area open-space destinata a servizi di welfare, ove verrà previsto un vano per ufficio direzionale e servizi igienici, realizzato mediante parziale demolizione della struttura esistente e la ricostruzione rimodulata con materiali moderni e sismicamente efficienti quali legno lamellare, ferro e vetro, avente le medesime dimensioni planimetriche ma con una notevole trasformazione visiva dovuta dalla minore altezza, dall’utilizzo su quasi tutto il perimetro di vetrate termicamente efficienti e previsione di ventilazione naturale e dalla rimodulazione degli spazi interni al fine di rendere aperti tutti gli spazi dei piani per avere una flessibilità d’utilizzo a 360° ed una vivibilità unica grazie all’integrazione con l’esterno che visivamente sarà parte integrante di ogni area.
Stessa apertura visiva vi sarà per il piano primo seminterrato che sarà un’area espositiva a carattere di “Emporio”, open-space, ove è prevista la demolizione della muratura di tamponamento perimetrale che lascerà il posto a vetrate a tutta altezza ad alta efficienza ed con sistema di ventilazione naturale; sono previsti anche qui i locali servizi igienici.
Il secondo piano seminterrato sarà utilizzato per l’organizzazione di corsi di formazione ed informazione, laboratori vari e quindi pur avendo l’intera superficie libera, sarà partizionata prevedendo la zona audio-video e la zona pluriuso; inoltre vi è la previsione del servizio igienico, di un locale tecnico per l’ascensore e di un locale tecnologico per gli impianti.
Grande importanza è stata data alla fruibilità per le persone disabili in tutte le zone del fabbricato, che sarà provvisto in ogni piano dei relativi servizi igienici ed avrà il massimo livello di accessibilità sia dall’esterno che tra i piani dall’interno mediante l’ascensore-montacarichi.
I prospetti del fabbricato, per le parti residuali formate da vetrate, verrà rivestito con struttura ventilata in corten o rame, nella parte sottostante verrà posto materiale naturale isolante quale fibra di legno ad alta densità, ed una porzione verrà rivestita in mattoni di tipo vecchi, come richiamo dell’architettura tipica del centro storico di Atri. Particolare importanza sarà data anche alla presenza di verde con la creazione di aiuole attorno al fabbricato ed in verticale sul prospetto ovest ove saranno poste a dimora piante rampicanti (tipo glicine).
Infine, la previsione di canali in rame e pluviali a catena che convoglieranno le acque piovane in serbatoi atti a recuperare la stessa ai fini irrigui, pannelli fotovoltaici sulla copertura posta a sud-est che integreranno la pompa di calore che alimenterà il fabbricato sia riscaldando che refrigerando le aree in esso contenute la ventilazione naturale a mezzo degli infissi altamente efficienti, renderanno il fabbricato prevalentemente energeticamente autonomo con un notevole abbattimento ovvero azzeramento delle emissioni di PM10.
Per quanto riguarda il Museo della liquirizia e delle antiche tradizioni, l’intervento previsto risulta compatibile con la distribuzione interna in quanto già in passato è stata oggetto di ristrutturazione con uso similare”.
Quali saranno i vantaggi per la popolazione?
“La proposta progettuale di riqualificazione dell’ex mercato coperto punta, infatti, ad offrire alla cittadinanza una pluralità di servizi attinenti al welfare, alla cultura, all’economia rurale e all’aggregazione sociale.
Fondamentalmente l’immobile è stato suddiviso in tre macro aree, suddivise per ogni piano dell’immobile, comunicanti fra loro, ma utilizzabili separatamente l’una dall’altra, in funzione anche di una migliore gestione degli spazi stessi da parte della pubblica amministrazione, ovvero macro-area laboratori e corsi di formazione ed informazione, macroarea “Emporio” con esposizione, degustazione e vendita prodotti al dettaglio ed infine macroarea servizi di walfare.
Inoltre, sempre nel centro storico, è previsto un ulteriore intervento al piano terra dell’immobile denominato “Palazzo Cicada” ove è prevista la realizzazione di un museo della Liquirizia e delle antiche tradizioni “, avente importanza storica riconosciuta della Sovrintendenza BB.CC.AA., attraverso opere di manutenzione straordinaria di rinnovamento. L’intento è quello di dare lustro alle tipicità e alle tradizioni locali, in particolare alla liquirizia dalla radice alle tradizioni storiche e antropologiche sino ai più curiosi utensili e antiche tecniche di lavorazione”.
L’iter per ottenere i fondi è stato complesso?
“Sì come accade spesso per i finanziamenti comunitari indiretti. L’iter è stato lungo e complesso per via di un errore nella valutazione dei punteggi, dopo una iniziale esclusione dal finanziamento, il Comune di Atri ha vinto il ricorso al TAR e i quattro comuni hanno ottenuto il finanziamento complessivo di 1,6 milioni di euro”.
State lavorando su altri fronti per ottenere finanziamenti Ue?
“L’Ufficio Europa è stato istituito con la mia Amministrazione, indicandolo come uno dei punti principali del mio programma elettorale.
Nell’attuale contesto congiunturale, in cui i Comuni soffrono la riduzione dei trasferimenti statali e regionali e le politiche pubbliche invadono sempre più dinamiche di dimensione sovra-comunale, lo sviluppo e il consolidamento di uno Sportello Europa si configura come una scelta strategica dell’Amministrazione per rispondere alle crescenti esigenze del nostro territorio in termini di individuazione e utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione Europea.
Oltre al progetto del Psr, oggetto dell’intervista, solo nel 2019 sono stati già finanziati oltre 7 progetti presentati dal Comune di Atri nell’ambito di diversi programmi europei Erasmus +, Corpo Europeo di solidarietà, Citizens for Europe e nell’ambito di diversi bandi regionali.
Nell’anno 2020 il Comune di Atri ha presentato invece già 13 progetti, 2 già finanziati, gli altri in attesa di valutazione. L’Ufficio Europa, oltre a svolgere il prioritario servizio di “intercettazione” e reperimento e gestione di fondi europei svolge una importante funzione di diffusione delle informazioni sulle principali iniziative e azioni promosse dall’Unione Europea che possono interessare i cittadini, le imprese, le associazioni e tutti gli attori del territorio”.
di Davide Bagnoli