Il Covid ha avuto, e continua purtroppo ad avere, delle ripercussioni sia per quanto riguarda le relazioni sociali che economiche. I vari Paesi si ritrovano a dover fare i conti con le varie conseguenze e la necessità di attuare delle misure volte a fronteggiare tale situazione. Proprio in tale ambito a rivestire un ruolo importante si annoverano i ricercatori, che da sempre sono impegnati a fare il processo di innovazione. Non può passare, pertanto, inosservato il fatto che i ricercatori italiani abbiano ottenuti davvero ottimi risultati nell’ambito dell’ERC starting grant.
Erc starting grant, molto bene i ricercatori italiani: i numeri
Ebbene, ancorar una volta i finanziamenti europei per la ricerca hanno premiato i ricercatori italiani. Quest’ultimi, infatti, si sono rivelati essere il secondo gruppo nazionale per borse Erc vinte. Allo stesso tempo non si può non porre l’attenzione su un dato che non può passare di certo inosservato, ovvero il fatto che la maggior parte di essi lavori all’estero. Ma non solo si registra anche una scarsa capacità di attrazione per i ricercatori esteri.
Entrando nei dettagli, dai risultati del bando Erc starting grant emerge che i giovani ricercatori italiani sono molto bravi, tanto da attestarsi come il secondo gruppo nazionale per borse vinte dopo i tedeschi. Come già detto, però, lavorano soprattutto all’estero. In particolare dei 397 finanziamenti assegnati, ai ricercatori italiani ne vanno ben 58. Ai tedeschi ne vanno 67, mentre ai francesi 44. Diversa, invece, la situazione se si pone l’attenzione sulle istituzioni che ospitano i ricercatori che hanno vinto i grants. In questo caso infatti, l’Italia si colloca al quinto posto con 28 progetti vincitori. Ben distante, pertanto, dalla Germania che vanta 72 progetti. Sono 53 i progetti ospitati dalla Francia, mentre 46 quelli ospitati dal Regno Unito.
Entrando nei dettagli, inoltre, ricordiamo che i 28 progetti Erc ospitati in Italia sono distribuiti tra 17 università e centri di ricerca. A registrare il maggior numero di grants assegnati, ovvero 4, si cita l’Università degli studi di Padova. A seguire quella di Milano con 3 grants. Registrano due grants a testa, invece, l’Università di Bologna, l’Università di Pavia, la Sapienza di Roma, Università di Firenze, la Ca’ Foscari di Venezia e la Bocconi. A seguire tutte le altre, ovvero la Normale di Pisa, la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia, la Fondazione Human Technopole, la Federico II di Napoli e la Humanitas University. Ma non solo, anche il Politecnico di Bari, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università di Genova e l’Università di Modena e Reggio Emilia.