Buone notizie in arrivo dall’Europa. La Commissione Europea, infatti, ha deciso di aggiornare gli orientamenti per la ripresa e la resilienza nell’ambito del programma Next Generation. Ma non solo, bisogna sapere che si tratta di uno strumento volto favorire la ripresa economica degli Stati membri in seguito alla crisi causata dall’impatto negativo del Covid. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo quali sono le novità in merito.
Dispositivo per la ripresa e la resilienza: novità in arrivo
Dopo aver raggiunto, lo scorso dicembre, un accordo politico sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, la Commissione ha di recente presentato degli orientamenti aggiornati. Quest’ultimi riguardano la preparazione e la presentazione dei piani per la ripresa e la resilienza.
Come si evince dal sito della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, il dispositivo per la ripresa e la resilienza si presenta come uno strumento chiave del programma Next Generation EU. Rientra infatti nel piano dell’Unione Europea per uscire dalla crisi economica causata dal Covid-19.
A tal fine la Commissione ha messo a disposizione 672,5 miliardi di euro sotto forma di prestiti e sovvenzioni. In questo modo si potranno sostenere riforme e investimenti negli Stati membri. Per poter usufruire dei benefici di tale dispositivo, quindi, gli Stati membri interessati dovranno presentare un piano nazionale con riforme e investimenti. Quest’ultimo deve favorire, appunto, la ripresa e la resilienza.
La Commissione aggiorna gli orientamenti: cosa sapere
I principi fondamentali restano invariati, mentre la Commissione ha apportato alcune modifiche al testo del regolamento. In particolare hanno deciso di aggiornare gli orientamenti presentati a settembre. L’intento è quello di aiutare gli Stati membri ad allineare al regolamento i loro progetti di piano. A tal proposito bisogna sapere che tale dispositivo si articola su seguenti pilastri, quali transizione verde, trasformazione digitale, crescita e occupazione intelligenti, sostenibili e inclusive. Ma anche, coesione sociale e territoriale, salute e resilienza, e politiche per la prossima generazione, bambini e giovani, anche in materia di istruzione e competenze.
Una volta visto quali sono i pilastri del dispositivo, ricordiamo che gli Stati membri dovranno spiegare come i loro piani possono contribuire all’uguaglianza e ai principi del pilastro europeo dei diritti sociali. Ma non solo, dovranno dimostrare che ogni piano proposto contribuisce con almeno il 37% della dotazione totale a raggiungere l’obiettivo climatico. Con almeno il 20% della dotazione, invece, dovrà contribuire alla transizione digitale. Al fine di rendere più agevole il lavoro, quindi, la Commissione europea si impegna a mantenere un dialogo continuo con gli Stati membri per quanto concerne la preparazione dei piani.