NextGenerationEU

Diversi sono i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea e dall’Italia al fine di favorire il rilancio dell’economia. Il mondo del lavoro, e non solo, infatti, continua ad essere messo a dura prova dalla crisi causata dal Covid. Proprio per questo motivo si rivela necessario attuare delle strategie ad hoc. Ebbene, in tale contesto risulta utile sapere quali siano i requisiti necessari per accedere ai fondi europei, nell’ambito dei progetti del Pnrr.

La guida ai bandi redatta dal Ministero dell’Economia per amministrazioni ed enti locali

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha di recente pubblicato un documento attraverso il quale ha fornito alcune informazioni utili per la selezione dei progetti del Pnrr. Una guida destinata alle amministrazioni centrali e agli enti locali che si dovranno occupare della gestione dei bandi di gara. Ma non solo, si rivela essere anche utile per le imprese e tutti coloro che desiderano accedere a tali fondi.

Un documento, quindi, che propone un quadro d’insieme e una guida ad “Italia Domani“. Si tratta, ricordiamo, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia che fa parte del programma Next Generation EU dell’Unione Europea. Ovvero il fondo da 750 miliardi di euro messo a disposizione degli Stati membri per la ripresa dopo l’impatto del Covid sull’economia.

Attenti ai requisiti per accedere ai fondi europei

Ma non solo,  in allegato alla circolare n. 21/2021 del MEF, vengono indicate le Istruzioni tecniche per la selezione dei progetti PNRR. Un documento, in pratica, che rende note le regole e principi cui le Amministrazioni dovranno attenersi per favorire gli investimenti e i progetti previsti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Entrando nei dettagli, come si evince dalla circolare prima citata, il documento in questione rende note le regole da seguire per:

  • individuare requisiti di ammissibilità ed eventuali cause di esclusione, attribuibili al Soggetto attuatore e/o alla proposta progettuale, il cui mancato soddisfacimento può comportare una criticità con impatto sul processo di attuazione dell’iniziativa, nonché in fase di controllo e rendicontazione della stessa;
  •  fornire elementi utili sui processi di attuazione che potranno essere ripresi nelle apposite sezioni delle procedure di selezione dei progetti (ossia negli atti amministrativi di varia natura, tra cui decreti ministeriali e bandi).

La guida in questione, ricordiamo, si suddivide in diverse parti:

  • Indicazioni per gli avvisi di selezione dei progetti e per gli avvisi pubblici nella parte 1;
  • Leggi di finanziamento, come documenti autonomi ed autoconsistenti di supporto allo strumento attuativo da definire, nella parte 2;
  • elementi comuni propedeutici all’avvio dei progetti nella parte 3.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *