Sono state denominate “sovvenzioni Sinergia” e si tratta di ben 350 milioni di euro che il Consiglio europeo dell’Ue ha assegnato a diversi gruppi di ricercatori appartenenti a nazioni diverse, al fine di far chiarezza su alcune importanti questioni inerenti il campo della salute, ma anche altri ambiti scientifici.
Una parte della cifra totale inoltre sarà destinata alla ricerca di soluzioni utili per affrontare la pandemia provocata dal Coronavirus.
Sovvenzioni Sinergia: di che cosa si tratta esattamente
Le cosiddette “sovvenzioni Sinergia” fanno parte delle decisioni intraprese insieme al quadro “Orizzonte 2020”, il programma inerente la ricerca e l’innovazione lanciato dall’Ue.
Le sovvenzioni corrispondono a circa 10 milioni di euro per progetto, per un totale di 34 progetti. L’ammontare complessivo infatti è di 350 milioni di euro, valore utile per finanziare gli studi di ben 86 Università diverse di 22 nazioni europee differenti, alle quali si aggiungono anche Paesi extra Ue.
In più la cifra in questione riuscirà a far avviare ben 1000 posti di lavoro, che potranno essere ricoperti dai ricercatori post-dottorato, ma anche da dottorandi.
Il fine di questi aiuti economici è quello di porre fine alle maggiori problematiche che ancora vertono sul campo medico al livello mondiale e andranno a finanziare le ricerche di gruppi composti da un minimo di due fino a un massimo di quattro ricercatori.
Oltre a questo, l’impegno economico andrà a ricoprire un ampio ventaglio di ambiti scientifici, come ad esempio l’analisi del sistema immunitario del cervello umano, ma anche allo studio delle conseguenze che le azioni umane hanno provocato sugli oceani oppure l’analisi delle situazioni climatiche e ambientali. Agli studi su questi settori si aggiungono anche quelli inerenti l’Universo, con lo scopo di ampliare il bagaglio di conoscenze acquisite finora dall’uomo. Non mancano poi i progetti riguardanti il Covid-19.
Le sovvenzioni per il Coronavirus
Sono 128 milioni di euro quelli che l’Ue ha stabilito di destinare alla ricerca per trovare una soluzione al problema della pandemia causata dal Covid e agli effetti provocati da quest’ultima.
Una buona percentuale di questi fondi saranno indirizzati anche alla produzione e alla diffusione di strumenti utili per la cura del Coronavirus all’interno delle terapie intensive, come ad esempio i ventilatori, ma una parte della cifra in questione sarà anche rivolta all’impegno per la prevenzione e per la cura del virus, nonché per sviluppare dispositivi medici anche digitali, al fine di poter avere una diagnosi veloce e persino “portatile”.
L’importo dell’aiuto economico servirà inoltre per avviare una ricerca che riesca ad individuare quali siano state, o quali saranno, le conseguenze della pandemia a livello sociale.
Tra le domande a cui si cerca di dare una risposta ad esempio è presente quella inerente l’esistenza di gruppi sociali emarginati e alla loro individuazione. In totale sembrerebbe che saranno coinvolti ben 344 gruppi di ricercatori presenti in 39 nazioni dell’Unione europea.
Si ricorda che il programma fa parte del progetto Ue che mira a trovare una soluzione mondiale al problema Covid, che può essere un vaccino, ma anche una terapia valida e rapida per eliminare l’avanzata del virus.
Intanto, in merito a tutti i progetti indicati e all’impegno dell’Unione europea per finanziarli, è intervenuta anche Mariya Gabriel, la Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani.
Quest’ultima ha dichiarato che la cifra totale sarà utile per trovare soluzioni innovative alla problematica in questione, ma anche a migliorare la capacità di reagire in modo molto più veloce alla pandemia, rallentando i contagi e riuscendo a prevenirli.
La stessa si è anche dichiarata fiera degli ulteriori progetti di ricerca che sono nati e che riguarderanno anche gli altri ambiti scientifici, sottolineando quanto l’innovazione possa essere importante anche per rafforzare la posizione europea al livello mondiale.