Minimum Tax

I salari minimi sono un obiettivo che l’Unione europea mira a garantire ai lavoratori dei vari Stati membri. In alcune nazioni infatti ancora non sono stati raggiunti livelli dignitosi riguardanti le retribuzioni dovute a chi lavora e per questo motivo, si mira a garantire condizioni migliori. A riguardo però non è ancora stata stabilita alcuna normativa definitiva, anche se le proposte sono già state presentate.

 

 

Salari minimi: ecco quali sono le principali novità dell’Unione europea

 

 

Salari minimi adeguati: è questa una delle principali tematiche di cui l’Unione europea si sta occupando nell’ultimo periodo. La retribuzione minima dei lavoratori infatti dipende dai vari Stati membri, ma ce ne sono alcuni in cui non risulta essere adeguata. In determinate nazioni infatti il salario non raggiunge minimamente il requisito minimo per poter garantire al lavoratore di mantenersi in modo opportuno. Se già nel 2017 l’Ue aveva iniziato a sollevare in modo significativo la questione, nel 2020 tale tema è stato evidenziato in misura maggiore. In questi giorni infatti il Consiglio Ue ha approvato l’avvio di alcuni negoziati. Lo scopo è quello di ottenere un apposito quadro di norme che possa garantire una retribuzione he riesca a tutelare il cittadino. Sia il Consiglio, sia il Parlamento europeo però non hanno ancora stabilito e confermato un testo definitivo. Occorrerà infatti che siano decisi alcuni dettagli, prima di veder realizzato un quadro completo.

 

Gli altri elementi a riguardo

 

Oltre ai dettagli indicati, una proposta riguardante la definizione di una retribuzione minima adeguata può contribuire alla formazione di una società sempre più equa. Senza dubbio in tal modo si può arrivare alla determinazione di condizioni più dignitose per i lavoratori. Ulteriore scopo dell’Unione europea poi consiste nel cercare di spingere le imprese nell’uso di una contrattazione collettiva, perché secondo diverse statistiche sembrerebbe che le retribuzioni migliori sarebbero garantite proprio da tale forma contrattuale.

Un altro modo per cercare di spingere i Paesi membri ad adottare le soluzioni in questione, sarebbe quello di aumentare il numero di controlli da effettuare. In più saranno incrementate anche le misure di sicurezza, così da tutelare non solo dipendenti, ma anche datori di lavoro. In più sembrerebbe che una conferma definitiva da parte dell’Unione europea dovrebbe arrivare entro il mese di giugno 2022. Dopo tale data le varie nazioni dovrebbero poi adottare le normative nei loro territori.

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