agricoltura PAC

Dal 1° gennaio 2023 prenderà ufficialmente il via la nuova PAC. Manca pertanto davvero poco e per questo motivo i vari governi sono all’opera pur di attuare delle misure adeguate. Ma non solo, di recente il Parlamento Europeo ha provveduto a dare il via libera proprio alla  nuova politica agricola dell’UE. Ecco cosa cambia e cosa c’è da aspettarsi.

Politica Agricola Comune: cos’è e come viene finanziata

Come riportato sul sito del Parlamento Europeo, la PAC, ovvero Politica Agricola Comune, si presenta come la misura attuata dall’Unione Europea al fine di offrire il proprio sostegno proprio al settore agricolo. Una misura indubbiamente importante, oltre che necessaria, dato che al momento solo all’interno dell’Unione Europea vi sono circa  10 milioni di aziende agricole, con il settore agroalimentare che rappresenta quasi 40 milioni di posti di lavoro.

Per quanto riguarda le modalità di finanziamento, invece, ci si appoggia al bilancio dell’Unione Europea. Entrando nei dettagli, ricordiamo, per il periodo 2021 – 2027, nell’ambito del budget a lungo termine, destinati all’agricoltura 386,6 miliardi di euro. Un importo senz’ombra di dubbio non indifferente così suddiviso:

  • 291,1 miliardi di euro per il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA);
  • 95,5 miliardi di euro per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).

Parlamento Europeo, approvata in via definitiva la riforma

Il Parlamento Europeo, come già detto, ha approvato la nuova PAC. Si resta pertanto in attesa dei Piani Strategici Nazionali, in modo tale da capire come gli Stati membri dell’Unione Europea  intendano effettivamente applicarla, per poter soddisfare le richieste che arrivano dall’Unione Europea.

La Commissione provvederà a valutare questi piani strategici nazionali. Gli agricoltori, dal loro canto, dovranno conformarsi a pratiche che dovranno essere rispettose del clima e dell’ambiente. Ma non solo, sempre come si evince dal sito del Parlamento Europeo, gli Stati membri dovranno garantire che almeno il 35% del bilancio sia destinato allo sviluppo rurale. Almeno il 25% dei pagamenti diretti, invece, devono essere destinati a misure ambientali e climatiche.

A rivestire un ruolo importante sarà il sostegno a favore delle piccole aziende agricole e giovani agricoltori. In tale ambito, infatti, interesserà sapere che i deputati hanno richiesto e ottenuto che almeno il 10% dei pagamenti diretti venga utilizzato a sostegno delle piccole e medie aziende agricole. Ma non solo, almeno il 3% del bilancio della PAC sarà destinata ai giovani agricoltori. Sempre i deputati hanno poi chiesto di creare una riserva di crisi.

Quest’ultima prevede una dotazione annua pari a450 milioni di euro volta ad offrire un sostegno agli agricoltori in caso di instabilità dei prezzi o del mercato. Per finire ricordiamo che le regole della PAC prorogate dopo il 31 dicembre 2020 sono state sostituite da regole transitorie fino alla fine del 2022. Una volta approvate in modo formale anche dal Consiglio europee, le nuove regole troveranno applicazione a partire dal 1° gennaio 2023.

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