Il cosiddetto “Just Transition Fund” fa parte del “Meccanismo per la transizione giusta”, che consiste in una serie di finanziamenti stabiliti dall’Ue, per un totale di 100 miliardi di euro.

Lo scopo principale del meccanismo e del fondo in questione è quello di spingere ogni Stato membro dell’Unione europea e in particolare le regioni economicamente meno sviluppate e più povere, ad arrivare ad un’economia a emissioni zero, riducendo l’uso dei combustibili fossili e usufruendo strumenti digitali o elementi che non siano inquinanti.

Just Transition Fund: che cos’è e i suoi obiettivi

Il Just Transition Fund è un fondo di 17,5 miliardi di euro stanziati dall’Ue per aiutare gli Stati membri ad utilizzare il meno possibile i combustili fossili.

Lo scopo primario è quello di eliminare l’uso di questi ultimi, soprattutto nelle nazioni che maggiormente ne usufruiscono. Sostituendo tutto ciò con un’economia a emissioni zero, si mira ad arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.

Gli obiettivi del fondo in questione però non consistono solo nel fine appena descritto, ma mirano anche a diventare un sostegno per le regioni, al fine di poter aiutare le PMI, le start-up, ma anche i lavoratori, per poter fare acquisire loro tutte quelle conoscenze e competenze utili per ottenere lavori che rispettino l’economia del futuro.

Questa è basata sul rispetto delle emissioni zero e sul rispetto per il clima e l’ambiente.

Ulteriore scopo risiede nella possibilità di investire su tutte quelle soluzioni che fanno parte dell’economia “pulita” e quindi sull’energia sostenibile, ma non solo.

A tutto questo si aggiungono anche i finanziamenti riguardanti la cosiddetta “decarbonizzazione del trasporto locale” e in più anche diverse attività che rientrano nell’inclusione sociale e nell’istruzione, sempre per promuovere un’economia a emissioni zero.

Oltre a questo, il 9 dicembre 2020 è stato raggiunto un accordo tra gli Stati dell’Ue e l’Eurocamera, anche se per ora è provvisorio. L’accordo in questione prevede ulteriori obiettivi del Just Transition Fund, come quello di finanziare anche il settore dell’innovazione digitale. Non terminano qui le caratteristiche del fondo in questione.

Le altre caratteristiche del fondo

Il fondo Just Transition mira in misura maggiore a trovare soluzioni e a fornire finanziamenti per le energie rinnovabili, ma anche per l’efficienza energetica e per il teleriscaldamento.

Per ora inoltre sembrerebbe che la cifra non possa essere utilizzata per costruire o smantellare centrali nucleari, né per finanziare attività di stoccaggio o distribuzione, trasporto e lavorazione dei combustibili fossili.

La proposta dell’Ue è quella di garantire una fetta maggiore di finanziamenti a quegli Stati membri che riusciranno, entro pochi anni, a migliorare la situazione di emissione dei gas o sostanze inquinanti e ridurre in modo considerevole i gas serra.

Per ora è stato stabilito che le regioni meno sviluppate potranno usufruire dell’85% del tasso di cofinanziamento, mentre quelle più sviluppate ne useranno il 50%.

Sembrerebbe inoltre che entro il 31 dicembre 2024 il Just Transition Fund potrebbe vedere le sue risorse aumentare, tramite l’introduzione del cosiddetto “Green Rewarding Mechanism”, anche se per ora si attendono conferme.

Oltre a questo, l’accordo tra Stati membri e Ue ha stabilito anche che le nazioni beneficiarie del fondo dovranno sostenere anche le isole e le regioni ultra-periferiche che fanno parte del loro territorio.

Il Just Transition Fund possiede quindi come obiettivo primario quello di ridurre la formazione di gas serra e di arrivare ad un’economia a emissioni zero, anche se, come si è visto, comprende diversi altri settori, come quello dell’istruzione e dell’innovazione digitale.

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