Si indica con la dicitura “Fondo Ue per l’innovazione” quell’insieme di finanziamenti che possono essere richiesti da soggetti specifici, i quali saranno menzionati sugli appositi bandi, che sono mirati a realizzare tecnologie innovative capaci di ridurre il più possibile il livello di emissioni di CO2, ovvero anidride carbonica, considerata come uno degli elementi più inquinanti.
L’Ue infatti, anche attraverso l’attuazione di altri programmi, come ad esempio il Green Deal o il programma LIFE, mira proprio a mettere in pratica differenti iniziative per cercare di raggiungere la neutralità climatica, ovvero quella situazione in cui le emissioni di CO2 saranno ridotte in maniera significativa, fino a quando effettivamente saranno azzerate. L’Unione europea mira a raggiungere importanti risultati in tale ambito entro il 2030, mentre la completa neutralità climatica andrà raggiunta entro il 2050. Di certo, il Fondo precedentemente menzionato può essere molto utile per rendere più rapido il raggiungimento degli obiettivi appena descritti.
Fondo Ue per l’innovazione: di che cosa si tratta esattamente
Il Fondo Ue per l’innovazione viene chiamato in questo modo proprio perché mira a ricercare differenti soluzioni innovative, e in particolare tecnologie innovative, che siano in grado di ridurre fortemente le emissioni di CO2, che favoriscono il processo di surriscaldamento globale, il quale a sua volta ha causato l’emergenza climatica.
Attivato dalla Commissione europea, è possibile affermare che proprio quest’ultima si occupa della sua intera gestione, anche se è prevista la collaborazione con l’Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente, la quale può essere anche indicata attraverso la sigla “CINEA”, e la Banca europea per gli investimenti, indicata pure con la sigla “BEI”.
Il Fondo in questione si compone di finanziamenti che vengono ottenuti dalle vendite all’asta di 450 milioni di quote circa dell’EU ETS. In più, per quanto riguarda il periodo di attivazione, lo stesso fu attivato nel 2020 e durerà fino al 2030. Oltre a tali caratteristiche poi è anche possibile indicarne altre.
Le altre caratteristiche
Il Fondo in oggetto prevede la possibilità di richiedere di poter accedere ai finanziamenti che mette a disposizione attraverso appositi bandi. Proprio questi ultimi si dividono in due categorie, ovvero quelli a larga scala e poi quelli che invece riguardano la piccola scala. Oltre a questo poi si può evidenziare come le somme di denaro del Fondo in questione siano principalmente rivolte al settore industriale ad alta intensità energetica, ma è anche possibile che vengano ammessi progetti per lo stoccaggio geologico di CO2 e per la cattura di CO2 e non solo. Si prevede infatti anche l’ammissione di progetti che siano riguardanti ambiti che presentano come occupazione quella relativa alla ricerca di soluzioni tecnologiche che possono essere considerate vantaggiose per la produzione di energia rinnovabile o che si occupano della ricerca di tecnologie utili per lo stoccaggio dell’energia. Come si è visto, il Fondo in questione è di sicuro utile in quanto consente di ottenere sistemi tecnologici che siano vantaggiosi per risolvere il prima possibile il problema relativo all’emergenza climatica. Lo stesso infatti, come accennato, è diventato anche obiettivo principale di altri programmi Ue e, data la gravità della problematica, può essere considerato come una della priorità Ue.