Sono denominati “Fondi PON” quelle cifre che vengono erogate dalla Commissione europea per garantire a tutti gli Stati membri dell’Ue lo stesso livello sociale e anche economico, nonché sviluppare l’innovazione.
Gli obiettivi specifici dei PON, la cui sigla sta per “Programmi Operativi Nazionali”, sono diversi e in più sono presenti diversi fondi PON per ogni singolo settore economico, culturale, sociale, ambientale, ma non solo.
Fondi PON finanziati dalla Commissione europea: cosa sono e come si suddividono
I fondi PON finanziati dalla Commissione europea sono diversi e si tratta di somme che servono per coprire le spese relative a diversi programmi, che fanno parte di settori differenti.
Per quanto riguarda l’Italia e il periodo che va dal 2014 al 2020, sono stati stabiliti PON per le seguenti categorie: giovani, occupazione, scuola, cultura, infrastrutture, legalità, ricerca, imprese, politiche urbane, governance, inclusione sociale, pesca e sviluppo rurale.
Le cifre erogate inoltre derivano dai cosiddetti “Fondi Strutturali dell’Ue”, suddivisi in due grandi parti: il Fondo Sociale Europeo, conosciuto anche con la sigla “FSE”, e il “Fondo Europeo di Sviluppo Regionale”, conosciuto come “FESR”.
Il primo viene utilizzato per realizzare PON e progetti utili per formare nuovi posti di lavoro, per eliminare il più possibile la disoccupazione, ma anche per favorire l’inclusione sociale.
Il FESR invece si occupa di tutte le tematiche dei PON restanti, quindi di istruzione, ma anche energia, comunicazione, ricerca, innovazione, tecnologia.
Oltre a questo, è bene specificare che ogni PON viene messo in atto tramite un piano, ovvero un progetto che viene prima organizzato nei minimi dettagli e che definisce gli obiettivi, ma si occupa anche di fare controlli sul suo svolgimento e soprattutto di trovare figure professionali al fine di ottenere i risultati prefissati.
Fondi PON: quali sono i loro obiettivi
Gli obiettivi dei fondi che vengono utilizzati per i PON sono diversi. Prima di tutto, si mira a ridurre fenomeni come quello della mancanza di posti di lavoro, ma anche quello della dispersione scolastica, si punta ad aumentare le competenze di base dei giovani e dei lavoratori, a sostenere la loro mobilità.
A tutti questi si aggiungono anche il fatto di aumentare i livelli di conoscenza degli strumenti digitali, spronare l’innovazione, le scoperte tecnologiche, ma anche formare figure professionali competenti, rafforzare le pari opportunità, sviluppare la cultura.
Tra gli altri scopi però vi è anche quello di migliorare il trasporto sostenibili e favorirlo, rendere migliori le infrastrutture, migliorare le informazioni e la loro diffusione, attraverso la conoscenza approfondita di tutti i canali di comunicazione, ma non solo.
Altro fine è quello di rendere più competitive le PMI, promuovere l’inclusione sociale ed eliminare problemi relativi alla discriminazione o alla povertà, migliorare la pubblica amministrazione e la sua efficienza.
Oltre a quelli appena indicati, vi sono anche scopi come la promozione del settore della pesca, dell’acquacoltura, dell’agricoltura, la tutela dell’ambiente, il miglioramento dell’economia sostenibile. Come si è visto, gli obiettivi dei PON e dei finanziamenti erogati dalla Commissione europea per sostenerli spaziano su diversi campi e mirano ad un miglioramento della società sotto tutti i punti di vista, ma anche ad un miglioramento dell’economia dell’intero territorio Ue.