Il Centro di Prima Accoglienza situato nei pressi di via De Blasiis a Napoli si trova nello storico edificio dell’ex convento del Divino Amore. Ha una storia davvero molto lunga alle spalle. È un centro infatti nato oltre 200 anni fa che ha sempre offerto alle persone senza dimora un luogo dove dormire, un riparo per la notte. Il centro è cambiato molto nel corso degli anni.

Oggi è un dormitorio pensato per coloro che non hanno una casa e per chi vive in condizioni di estrema povertà, ma non solo. È un centro che accoglie anche chi non ha un ambiente di vita sano o chi non ha relazioni affettive. Offre accoglienza, senso di calore e di famiglia, umanità. Grazie ai fondi europei il centro è stato ampliato ed è stato possibile trasformarlo in un luogo di supporto fisico e mentale, in un luogo inoltre di reintegrazione sociale.

Il centro di accoglienza, lavori ancora più importanti con l’avvio della pandemia

La pandemia ha modificato la nostra società, andando a creare una disuguaglianza tra classi maggiore rispetto al passato. I nuovi poveri sono sempre più numerosi, persone che hanno bisogno di aiuto e di sostegno. Ecco perché c’è oggi la necessità di trasformare i vecchi centri di accoglienza, per poter dare un tetto a molte più persone, supporto fisico, supporto morale.

Ovviamente ci vogliono molti soldi per riuscire nell’impresa. Ed è proprio qui che scendono in gioco i fondi europei, per sostenere al meglio questi progetti. Anche la ristrutturazione dell’ex convento di via De Blasiis di Napoli rientra in un intervento che su cui l’Unione Europea ha deciso di investire. Un intervento che oggi, con la pandemia che il mondo intero sta vivendo, assume un’importanza ancora più scottante.

La ristrutturazione dell’ex convento di via De Blasiis di Napoli

I fondi dell’Unione Europea hanno permesso di ristrutturare il dormitorio. Sono stati infatti messi in atto interventi edili e di impiantistica sull’intera struttura così da poterla recuperare nella sua interezza e rendere possibile un suo adeguamento alle esigenze di oggi. Grazie a questi interventi, sono circa 100 gli utenti che il centro può ospitare.

All’interno del centro gli utenti non hanno solo modo di dormire. Possono cenare e curare la loro igiene personale al meglio. Non è più un dormitorio aperto solo di sera, ma un centro aperto 24 ore su 24. Il centro permette loro anche di socializzare e di ottenere il giusto sostegno per risollevarsi dalla situazione che stanno vivendo. I fondi infatti hanno permesso di rafforzare il team di esperti in inclusione sociale, un team che è oggi in grado di garantire quindi un migliore sostegno a tutti coloro che vogliono reintegrarsi nella società e trovare un posto di lavoro al più presto.

Nel centro sono anche presenti lavatrici, asciugatrici e un impianto di stiratura a livello industriale. Questi macchinari permettono agli ospiti della struttura di dare il via ad un piccolo percorso di inserimento lavorativo.

Di Davide Bagnoli

Giornalista iscritto all'Albo dell'Emilia Romagna, collabora con varie testate ed è autore di due libri

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