Comunicato stampa
16-09-2021
Protezione delle donne afghane: il PE chiede un programma speciale di visti
- Facilitare l’ulteriore evacuazione dei cittadini UE e degli afghani a rischio
- Impegnarsi operativamente con i talebani senza riconoscerli ufficialmente
- Nessun ritorno forzato in Afghanistan in nessuna circostanza
- Sostenere i paesi vicini dell’Afghanistan e creare corridoi umanitari
- L’UE deve rafforzare la sua capacità di agire autonomamente
Il Parlamento deplora la presa di potere violenta dell’Afghanistan, chiede maggiori aiuti umanitari e una risposta coordinata per proteggere i più vulnerabili.
In una risoluzione adottata giovedì con 536 voti favorevoli, 96 contrari e 50 astensioni, il Parlamento chiede all’UE e ai suoi Stati membri di collaborare per agevolare l’ulteriore evacuazione dei cittadini UE e degli afghani a rischio, in particolare ricorrendo ai corridoi sicuri a disposizione.
I deputati sono sconcertati per le violazioni segnalate di esecuzioni di civili e membri delle forze di sicurezza nazionale afghane, per il reclutamento di bambini soldato, la repressione delle proteste pacifiche e delle espressioni di dissenso e le restrizioni dei diritti umani imposte in particolare nei confronti di donne e ragazze.
Aiutare i paesi vicini dell’Afghanistan e coloro che cercano protezione dal regime talebano
I deputati sottolineano che la maggior parte dei rifugiati afghani cercheranno protezione nei paesi vicini. L’UE dovrebbe quindi sostenere questi paesi e agevolare la creazione di corridoi umanitari per la fornitura di aiuti alimentari, acqua, servizi igienico-sanitari e medicinali. Tuttavia, ciò non può costituire un’alternativa a una vera e propria politica europea in materia di asilo e migrazione, che dovrebbe concentrarsi sul reinsediamento delle persone più a rischio e più vulnerabili e includere un programma speciale di visti per le donne afghane che cercano protezione dal regime talebano.
Il Parlamento invita i Paesi UE a riesaminare le domande di asilo attuali e recenti, comprese quelle respinte, sottolineando che in nessun caso devono essere effettuati rimpatri forzati in Afghanistan. Inoltre, chiede alla Commissione di pubblicare una proposta legislativa per i visti umanitari e un’equa condivisione di responsabilità tra gli Stati membri.
Impegno operativo con i Talebani, no a riconoscimento ufficiale
I deputati riconoscono che l’impegno operativo con il governo dei Talebani è necessario per questioni logistiche e umanitarie, al fine di fornire assistenza umanitaria ai civili in difficoltà e un passaggio sicuro per i cittadini stranieri e afghani che vogliono lasciare il paese. Tuttavia, questi contatti dovrebbero rimanere strettamente limitati a questi scopi, in quanto non sono state soddisfatte le condizioni per il riconoscimento politico dei dirigenti di fatto talebani che hanno assunto il potere con mezzi militari e stanno attualmente distruggendo i risultati realizzati negli ultimi 20 anni.
Campanello d’allarme per l’UE
Il ritiro delle forze statunitensi e internazionali dall’Afghanistan è un fallimento collettivo della politica e della strategia estera e di sicurezza dell’Occidente e bisogna trarre seri insegnamenti da questa esperienza per il futuro. Inoltre, questo fallimento potrebbe significare un vantaggio strategico per le potenze non occidentali e i paesi vicini, in particolare il Pakistan e la Cina e, in misura minore, la Russia.
Infine, i deputati sottolineano che l’UE ha bisogno di rafforzare significativamente la sua capacità di agire in modo autonomo e di rafforzare la sua cooperazione in materia di difesa, costruendo una vera e propria Unione Europea della difesa.
Maurizio MOLINARI
Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia
Alberto D’ARGENZIO
Addetto Stampa – ROMA
Valentina PARASECOLO
Addetta Stampa – MILANO