• Maggioranza dei cittadini dell’UE preferisce far riparare un bene piuttosto che acquistarne uno nuovo 
  • Nuovo obbligo per i produttori di riparare i prodotti anche dopo la scadenza della garanzia 
  • Buoni e altri incentivi finanziari per incoraggiare la riparazione 
In an electronics repair shop, a repairman repairs a smartphone.      
Le nuove regole garantirebbero l’accesso alle informazioni e ai pezzi di ricambio per tutti @GuruXOX/AdobeStock  

Il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulle nuove misure per rafforzare il diritto alla riparazione e ridurre l’impatto ambientale del consumo di massa.

Martedì, con 590 voti favorevoli, 15 contrari e 15 astensioni, il Parlamento ha adottato il suo mandato per i negoziati con i governi UE su un nuovo “diritto alla riparazione” per i consumatori. La proposta mira a promuovere un consumo più sostenibile, agevolando la riparazione dei prodotti difettosi, riducendo i rifiuti e sostenendo il settore della riparazione.

Riparare invece di acquistare

Secondo il testo adottato, durante il periodo di garanzia legale, i venditori saranno tenuti a dare priorità alla riparazione se è più conveniente o se costa quanto la sostituzione del prodotto, a meno che non risulti impossibile o disagevole per il consumatore. I deputati propongono anche di prorogare la garanzia legale di un anno dopo l’avvenuta riparazione.

I consumatori avranno il diritto di richiedere la riparazione di prodotti quali lavatrici, aspirapolvere, smartphone e biciclette, anche dopo la scadenza della garanzia. Per rendere la riparazione più conveniente per il consumatore, i deputati vogliono garantire che i produttori offrano dispositivi sostitutivi per tutta la durata della riparazione, e, nel caso un prodotto non possa essere riparato, se ne potrà proporre uno ricondizionato.

Incentivi a optare per la riparazione

Il Parlamento propone che i riparatori indipendenti, i professionisti del ricondizionamento e gli utenti finali abbiano accesso a tutti i pezzi di ricambio, alle informazioni e agli strumenti necessari per una riparazione a un costo ragionevole. L’obiettivo è di superare gli ostacoli che incontrano i consumatori, ai quali viene spesso sconsigliato di far riparare un prodotto a causa dei costi elevati, della difficoltà di accedere ai servizi di riparazione o delle caratteristiche di progettazione che ne impediscono la riparazione.

Delle piattaforme online aiutaranno i consumatori a trovare i riparatori (compresi i cosiddetti “repair café“) e i venditori di articoli ricondizionati presenti nella loro zona. Per rendere le riparazioni più accessibili e convenienti, i deputati propongono infine di offrire ai consumatori dei buoni e altri incentivi finanziari attraverso fondi nazionali per la riparazione.

Citazione

Il relatore René Repasi (S&D, DE) ha dichiarato: “Questo Parlamento ha sempre sostenuto il diritto dei consumatori alla riparazione e finalmente possiamo dire che stiamo rispondendo direttamente alle richieste dei cittadini. Le persone vogliono prolungare la durata di vita dei loro dispositivi, ma spesso è troppo costoso o difficile. Abbiamo adottato una serie di misure per incoraggiare i consumatori a scegliere la riparazione rispetto alla sostituzione, con particolare attenzione al sostegno dei riparatori indipendenti e all’introduzione di incentivi finanziari. Ci aspettiamo che il Consiglio adotti presto la sua posizione, in modo da poter avviare i negoziati per trasformare queste misure in legge e aprire la strada a un’economia europea veramente circolare.”

Conferenza stampa

Il relatore René Repasi risponderà alle domande dei giornalisti martedì 21 novembre alle ore14.30. È possibile seguire la diretta qui.

Prossime tappe

Il 22 novembre, il Consiglio dovrebbe adottare la propria posizione negoziale, dopodiché i colloqui con il Parlamento potranno iniziare, con una prima riunione prevista per il 7 dicembre.

Contesto

Gettare via beni di consumo riparabili ha un profondo impatto sull’ambiente: ogni anno nell’UE si producono 261 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO2, 30 milioni di tonnellate di risorse e 35 milioni di tonnellate di rifiuti.

Il fatto che i consumatori scelgano di sostituire un prodotto invece di ripararlo genera perdite per circa 12 miliardi di euro all’anno. Secondo uno studio della Commissione europea, il 77 % dei cittadini dell’UE preferisce la riparazione all’acquisto di nuovi beni.

La proposta sul diritto alla riparazione integra le iniziative dell’UE sulla progettazione ecocompatibile e sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde.

Conferenza sul futuro dell’Europa

La proposta sul diritto alla riparazione risponde a una serie di raccomandazioni dei cittadini delineate nella relazione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa, in particolare le proposte 5 (6), 5 (7), 5 (10) e 11 (2) sulla promozione del diritto alla riparazione, la garanzia di un uso a lungo termine e sostenibile dei prodotti, l’informazione sulla riparazione, le misure per affrontare l’obsolescenza precoce e programmata, la garanzia più lunga, l’accesso ai pezzi di ricambio, gli incentivi a utilizzare i prodotti più a lungo e l’impegno per un’economia più sostenibile e circolare.

Per ulteriori informazioni 

Valentina PARASECOLO

Coordinatrice Ufficio stampa Parlamento europeo in Italia

Alberto D’ARGENZIO

Addetto stampa Parlamento europeo in Italia

Santina ROMEI

Assistente Ufficio Stampa Parlamento europeo in Italia

Maurizio MOLINARI

Relazioni Media Parlamento europeo in Italia

Di adminUE

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