Eurozona

Programma nazionale per la ricerca 2021-2027 Ue: caratteristiche e obiettivi

Il programma nazionale per la ricerca si riferisce alla politica stabilita dall’Unione europea per i vari ambiti della ricerca e sarà attivo da quest’anno fino al 2027.

Indicato anche con la sigla “PNR”, il progetto in questione mira ad occuparsi di diverse tematiche, come cultura, salute, digitale, ma non solo.

 

Programma nazionale per la ricerca: di che cosa si tratta esattamente

 

Il programma nazionale per la ricerca è stato adottato dall’Unione europea e sarà attivo per il periodo 2021-2027. Il suo obiettivo principale è quello di coordinare le varie politiche di ricerca sia a livello nazionale che europeo e nei loro diversi ambiti.

Tra questi, il settore salute, cultura, creatività, società e inclusione, trasformazioni sociali, ma non solo. L’Ue infatti mira a trovare una linea politica comune per la ricerca, che riesca a garantire un certo livello di cooperazione anche sul digitale e industriale.

Si aggiungono a questi campi anche quello della sicurezza, il clima, l’energia sostenibile, agricoltura e ambiente. Va precisato che il Ministero dell’Università e della Ricerca ha indicato anche altre sottocategorie per l’Italia. Ogni Stato infatti orienterà le linee del PNR in base ai settori di ricerca che rappresentano al meglio il contesto nazionale e che hanno bisogno di maggiore sviluppo.

Ulteriore scopo del PNR italiano è quello di aumentare il livello di competitività tra i ricercatori italiani e quelli delle altre nazioni, ma non solo.

 

Le altre caratteristiche del PNR

 

Il programma nazionale in questione mira a raggiungere la massima coordinazione degli interventi pubblici, per arrivare ad ottenere risultati sociali importanti.

Tra questi, sviluppare la ricerca negli ambiti precedentemente citati e arrivare a scoperte nuove, ma anche a trovare soluzioni utili per migliorare la società e la vita dei cittadini Ue.

Il PNR inoltre si divide in due parti: una è il cosiddetto “Programma nazionale per le infrastrutture di ricerca”, indicato anche con la sigla “PNIR”. L’altro invece è il “Piano nazionale per la scienza aperta”.

Il primo si pone come obiettivo la definizione di una rete di infrastrutture di ricerca, chiamate anche “IR”. In tal modo si mira a migliorare il settore delle innovazioni ma anche quello industriale.

Il secondo invece vuole garantire maggiore possibilità di accesso a dati, pubblicazioni scientifiche, strumenti.

Per quanto riguarda invece i finanziamenti destinati al PNR, si è deciso che le cifre proverranno da fondi diversi, come quelli strutturali europei, ma anche da quelli nazionali.

Altre somme invece verranno dalla Politica di Coesione, ma anche da programmi a gestione diretta come InvestEU, Horizon Europe, Erasmus+, Europa Creativa, LIFE, Europa digitale.

Ulteriore scopo del PNR è quello di rendere più semplici tutte quelle fasi amministrative collegate alle domande di finanziamento di progetti per la ricerca. Questa semplificazione però potrebbe migliorare ed eliminare i rallentamenti burocratici anche per le richieste di finanziamenti per fondi Ue collegati ad altri ambiti.

Questo permetterebbe di aumentare la partecipazione a programmi nazionali ed europei, proprio perché l’accesso ai fondi sarebbe migliorato. Come si è visto, il PNR è un programma per la ricerca che agisce in diversi campi e mira a trovare soluzioni innovative in grado di migliorare la società.

 

Giada Fiordaliso

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