Eurozona

L’Ue vuole cambiare il regolamento di Internet: ecco le modifiche e le motivazioni

Il regolamento di Internet cambierà e a volerlo è la Commissione europea. Precisamente le novità saranno due: una presenta la sigla “DSA”, mentre l’altra “DMA”. Tali cambiamenti riguardano la protezione della rete da contenuti non legali e anche dalla concorrenza.

 

Regolamento di Internet Ue: ecco che cosa cambia con il DSA

 

Il regolamento di Internet cambia nell’Unione europea, perché la Commissione ha presentato due proposte ricche di novità. Queste presentano la sigla “DSA” e “DMA”, che stanno rispettivamente per “Digital Services Act” e “Digital Markets Act”.

Il loro obiettivo principale consiste nella protezione della rete da contenuti illegali e anche nella protezione della concorrenza. A quanto pare però prima che gli obiettivi dei due programmi giungeranno al termine, si supererà probabilmente il 2023.

Si tratta infatti di un piano molto lungo, che necessita di continui controlli e ha bisogno di approvazioni differenti. Tra i principali scopi inoltre si può affermare che il DSA si occuperà soprattutto dei contenuti illegali e di instaurare meccanismi di moderazione più severi.

Oltre a questo, dovrà anche realizzare sistemi di rimozione immediati, per elementi non leciti. Ulteriore obiettivo del Digital Services Act sarà quello di far rispettare le regole a tutti gli utenti e in più quello di comunicare loro le nuove decisioni sulla pubblicità.

Si aggiunge a tutto ciò anche l’aumento di potere delle autorità nazionali per garantire il rispetto delle normative nel campo digitale. Diverso invece il DMA.

 

Le caratteristiche del DMA

 

Le caratteristiche del Digital Market Act sono varie e tra queste vi è l’obiettivo di limitare la concorrenza. Ciò vuol dire che si mira a far sì che tutti possano avere il loro spazio tramite la rete.

Di conseguenza si cercherà di limitare l’azione dei cosiddetti “gatekeeper”, cioè di tutte quelle piattaforme che bloccano ad altre la visibilità o la crescita.

Si precisa però che il termine inglese indica aziende che presentano un fatturato inerente il loro lavoro digitale di oltre 6 miliardi di euro. Colossi del genere saranno quindi obbligati a rendere più ampio l’accesso sul mercato di concorrenti.

Tutte quelle piattaforme che invece ostacoleranno l’accessibilità ad altre, all’interno della rete, potranno incorrere in sanzioni. Come si è visto, alcune caratteristiche dei due programmi sono già state definite.

Nonostante questo, c’è ancora molto da definire a riguardo, anche perché ci sono numerosi aspetti da valutare ulteriormente. Proprio per questo, l’Unione europea ritiene che le procedure di attuazione del DSA e del DMA saranno concluse tra anni.

 

 

Giada Fiordaliso

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