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Brexit, centro di contatto Europa Direct: linea di assistenza a disposizione dei cittadini

Il 1° gennaio 2021 terminerà il periodo di transizione del Brexit. Per l’occasione, quindi, il centro di contatto Europe Direct, vale a dire il numero telefonico unico dell’UE per i cittadini, rimarrà a disposizione di cittadini, imprese e parti interessate per rispondere alle domande relative alla Brexit in tutte le 24 lingue ufficiali.

Brexit, centro di contatto Europa Direct

Come si evince dal sito della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, le domande relative al Regno Unito verranno trattate dal centro di contatto Europa Direct in via prioritaria. Tale iniziativa rientra nel percorso di preparazione generale dell’Unione Europea in vista della fine del periodo di transizione del Brexit.

A tal proposito, ricordiamo, il centro di contatto risulta raggiungibile da tutti gli Stati membri e dal Regno Unito al numero gratuito 00 800 6 7 8 9 10 11 e anche in modalità elettronica.

Cosa cambia con la Brexit per gli italiani

Il 23 giugno 2016 gli abitanti del Regno Unito hanno deciso di votare a favore della Brexit e il prossimo 1° gennaio terminerà il periodo di transizione. A quasi quattro anni e mezzo di distanza, Unione Europea e Regno Unito hanno raggiunto, dopo mesi di negoziati, un accordo di libero scambio. Numerose le novità con cui bisognerà fare i conti, come ad esempio la decisione del Regno Unito di dire stop al programma per studenti all’estero. Al posto dell’Erasmus, infatti, verrà lanciato Alan Turin.

Ma non solo, in Gran Bretagna scatta il nuovo sistema di immigrazione. Chi si sposta per lavoro, infatti, dovrà avere un visto, quest’ultimo ottenibile solo dopo aver ricevuto già un’offerta di impiego e un salario previsto di almeno 25.600 sterline. Non avranno bisogno di visto, invece, i turisti. Quest’ultimi, però, avranno bisogno del passaporto e non potranno restare per più di tre mesi. L’accordo prevede, inoltre, zero dazi.

Soffermandoci sugli italiani che già vivano nel Regno Unito, i diritti sono stati garantiti dall’Accordo di Recesso firmato alla fine dell’anno scorso. A tal fino è necessario fare richiesta per il settled status, ovvero la residenza permanente. È possibile ottenere quest’ultima a patto di poter dimostrare di aver vissuto in Gran Bretagna in modo continuativa per almeno cinque anni. Nel caso in cui non si riesca a soddisfare tale requisito, è possibile chiedere la pre-residenza, pre-settled status, per poi ottenere lo status definitivo al raggiungimento dei cinque anni. In tal senso è bene sottolineare che c’è tempo per presentare le relative domande solo fino al prossimo 30 giugno e non ci si può assentare dalla Gran Bretagna per più di sei mesi all’anno.

Veronica Caliandro

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