Dai dati riportati dal programma Erasmus plus 2014-2020 si evince un alto livello di disoccupazione giovanile. Sono circa sei milioni i giovani disoccupati, con livelli che in alcuni paesi superano il 50%. Sembra che ci sia un disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro. I posti vacanti sono due milioni e un terzo dei datori di lavoro non trova personale con le qualifiche richieste. Questi dati portano ad una rilevante criticità: un generale deficit di competenze tra i giovani. Un report Eurostat ha rilevato che nel 2020, in sette regioni dell’UE, più di un giovane su quattro non ha occupazione, né un’istruzione o una formazione adeguata. La situazione è stata ulteriormente aggravata dall’arrivo del Covid 19 che ha messo in luce criticità per quanto riguarda le competenze digitali. La sfida dunque che l’Europa si prepara ad affrontare è quella rendere il lavoro inclusivo e competitivo

abbandono scolastico e la disuguaglianze delle competenze

La mancanza di competenze è dovuta soprattutto ad un basso livello di istruzione, dovuto ad un precoce abbandono scolastico. Un primo approccio alle competenze professionali, sia tecniche che trasversali, devono fornirlo le scuole. L’abbandono, dovuto prevalentemente a condizioni economicamente e socialmente svantaggiate, crea a sua volta altre barriere socio-lavorative. Questo fenomeno rappresenta una delle più importanti sfide per l’UE. L’accesso inclusivo al mondo del lavoro è infatti ritenuta una priorità trasversale, applicabile ad ogni programma. Tra le iniziative lanciate dalla Commissione Europea troviamo lo spazio europeo dell’istruzione, che ha tra i suoi obiettivi anche la formazione professionale. In particolare essi concernono: il raggiungimento del 45% entro il 2030 dei giovani tra i 25 e i 34 anni che ha completato l’istruzione terziaria; il 60 % entro il 2025 dei giovani che ha accesso ad un percorso professionale.

programma erasmus

A fronte delle criticità riportate, il nuovo programma Erasmus plus 2021-2027 ha stanziato un budget di ventisei miliardi di euro. Il programma interviene, tra le sue priorità trasversali, sulla lotta alle barriere sociali, fisiche ed economiche, permettendo un accesso inclusivo alla formazione delle competenze.  Un apposito spazio è stato dedicato al settore della formazione professionale (VET). L’ obiettivo specifico orizzontale del settore riguarda il miglioramento delle competenze professionali.  Le azioni previste per garantire un impatto su quest’obiettivo sono rivolte alla cooperazione transnazionale. La  KA 1 prevede mobilità ai fini dell’apprendimento, mentre la KA 2, oltre alla mobilità, finanzia i partenariati per l’innovazione e lo scambio di buone prassi. Grazie a queste azioni, la formazione professionale può essere affrontata a livello europeo. Le associazioni e gli enti di formazione dovrebbero cooperare costruendo insieme percorsi di formazione, nel quale ognuno eroga una formazione sulla propria specifica competenza.

competenze del nuovo mercato del lavoro europeo

Una delle maggiori sovvenzioni nei progetti europei, che riguardano il settore professionale, è rivolta al miglioramento delle competenze trasversali e tecniche. Le prime sono richieste nella maggior parte dei profili, in quanto sono considerate basilari per svolgere al egli la mansione lavorativa. Secondo StageEU sono sei le competenze trasversali più richieste in Europa: capacità di lavorare in autonomia, lavoro di squadra, comunicazione, pragmatismo, lavoro veloce, spinta motivazionale. Le seconde riguardano il possesso di requisiti tecnici standard maggiormente richiesti. Tra questi si annoverano le competenze digitali di basi e la conoscenza almeno dell’inglese. Progetti che sviluppano competenze di questo tipo, sono estremamente importanti per creare coesione e allineamento a livello europeo nel settore professionale. Questa coesione garantisce anche maggior mobilità tra i lavoratori europei, incrementando la flessibilità e la competitività del mercato del lavoro europeo a livello globale. 

di Ivan Sardella

Di adminUE

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